NAPOLI – Secondo i giudici i soldi ricevuti da Gianpaolo Tarantini e Valter Lavitola da Silvio Berlusconi violavano le norme antiriciclaggio. Lo scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, spiegando che questa ipotesi è stata riportata nell‘ordinanza di cattura nei confronti dei due e della moglie di Tarantini.
La Sarzanini ricostruisce come, secondo le ipotesi dell’accusa, sarebbero andate le cose: “I ventimila euro mensili li ritirava Nicla Tarantini presso gli uffici di Lavitola. I 500 mila euro pattuiti durante l’incontro avvenuto ad Arcore nel marzo 2011 sarebbero stati invece versati in un’unica soluzione”.
Qui sarebbe entrata in gioco la segretaria di Berlusconi, Marinella Brambilla, che avrebbe provveduto “alla distribuzione delle somme”. Proprio la Brambilla “durante il suo interrogatorio avrebbe sostenuto di non aver accesso diretto ai conti e così confermando quanto era già stato evidenziato dal giudice”.
Tale prassi violerebbe le norme antiriciclaggio perché, spiega Sarzanini, “la legge vieta le transazioni in contanti superiori ai 5.000 euro e prevede sanzioni amministrative che impongano il pagamento di una cifra compresa tra l’1 e il 40 per cento dell’importo totale”.
Ma, oltre a Tarantini, scrive la Sarzanini che anche i movimenti di contanti nei confronti di Lavitola sarebbero finiti all’attenzione dei giudici: “Al centro dei nuovi accertamenti fiscali e contabili ci sono pure le società del faccendiere direttore dell’ Avanti! . Perché nelle casse del quotidiano sarebbero stati dirottati fondi per l’editoria per importi molto più alti di quelli dovuti”.