ROMA-Spendevano molto e sono affari loro. Come risulta dal conto corrente sul Monte dei Paschi di Siena, Silvio Berlusconi e per suo conto Giuseppe Spinelli hanno speso nel 2010 12.882.000 euro. Spendevano soprattutto se non esclusivamente in contanti e questo desta legittima curiosità, non sono proprio e solo affari loro. “Due primatisti del cambio di assegno in contanti” li definisce Il Corriere della Sera. Infatti facevano così: emettevano l’assegno e subito, lo stesso giorno, lo trasformavano in cash. Sessantaquattro sono gli assegni “negoziati lo stesso giorno” ed emessi tutti “all’ordine” di Giuseppe Spinelli che provvedeva personalmente all’operazione “cambio assegni”. Dodici milioni e ottocentomila euro diviso sessantaquattro assegni fa più o meno una media di duecentomila euro ad assegno. Ad ogni cambio duecentomila euro in banconote. La Repubblica precisa: “per sedici volte incassati il lunedì, cinque il martedì, quattordici il mercoledì, undici il giovedì e tredici il venerdì”. Sessantaquattro assegni in un anno, circa cinque al mese di media. In media duecentomila euro in contanti ad assegno, circa un milione cash al mese. Spendeva soldi suoi e sono affari suoi. Ma perché la immediata, regolare, puntuale e massiccia trasformazione in contanti? I contanti circolano meglio ed è più difficile seguirne le tracce. Perché Silvio Berlusconi esercitava la sua libertà di spendere quel che gli pare in questa forma: una difesa della privacy?