Berlusconi studia una exit strategy: spiegherò la situazione a Napolitano

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi studia una exit strategy per non farsi logorare dai finiani stretto tra le pressioni della Lega che punta dritto sulle elezioni anticipate, e alcuni dubbi emersi nel Pdl sulle soluzioni da adottare per raggiungere l’obiettivo. Ma il Cavaliere intende salire al più preso al Colle per parlare con Giorgio Napolitano. Un colloquio con il presidente della Repubblica per illustrare la gravità della situazione alla luce dell’intervento di Gianfranco Fini domenica a Mirabello. Un intervento che non ha fatto altro che aggravare una situazione ritenuta dal premier ormai insostenibile da tempo.

Nel lungo vertice del Popolo della libertà, con i capigruppo, i coordinatori, i ministri Frattini, Matteoli e Vito, ed i sottosegretari Letta e Bonaiuti, si sarebbe discusso proprio di questo, facendo riferimento anche al documento uscito stanotte dopo il vertice con la Lega ad Arcore. Nel corso della riunione qualcuno dei presenti avrebbe comunque invitato il Cavaliere a riflettere sulla opportunità di recarsi al Quirinale senza un fatto concreto che certifichi che la maggioranza non c’è più. Il premier, a quanto riferiscono diversi partecipanti, avrebbe però ricordato la forte pressione di Umberto Bossi per andare alle elezioni il prima possibile.

E, alla resa dei conti, avrebbe aggiunto, le elezioni resterebbero comunque l’unica strada praticabile anche per il Pdl di fronte all’impossibilità di governare. Dunque, il convitato di pietra della riunione è stato Gianfranco Fini. Lo stato maggiore del Pdl, riferisce più di un presente, ha ben presente che non è possibile tecnicamente chiedere le dimissioni del presidente della Camera, certo è che se il Parlamento restasse in stallo o in una situazione di ingovernabilità, si ragiona, proprio Fini dovrebbe prenderne atto e fare un passo indietro.

La linea del partito sarà tracciata domani sera nel corso della riunione dell’ufficio di presidenza, un incontro in cui si farà anche il punto sul ruolo dei finiani all’interno del Pdl. Non è escluso che si parli anche del capitolo Giustizia. Il premier nei giorni scorsi aveva annunciato che nei cinque punti da sottoporre alla fiducia della maggioranza non si sarebbe fatto accenno al processo breve,ma sembra il tema resti sempre di stretta attualità.

Ed è per questo che lo stesso Cavaliere avrebbe fatto il punto con i fedelissimi sulla possibilità di cercare convergenze parlamentari anche su questo argomento. Come su altre misure, come il lodo Alfano Costituzionale.

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