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Berlusconi e Tremonti, il rosa e il nero: divisi da quei soldi che non ci sono

di Emiliano Condò |5 Gennaio 2011 11:12

Gli “ossi” sono stati mangiati e digeriti ma le spine restano. La serata di ieri, contraddistinta dalla cena leghista con tanto di telefonata di Silvio Berlusconi, si è consumata all’insegna dell’ottimismo. Umberto Bossi ha ribadito il suo leit motiv: “Berlusconi non spara balle, se dice che avrà i numeri allora avrà i numeri”. Da qui a dire che l’esecutivo avrà vita facile, però, ce ne corre. Berlusconi e Tremonti, infatti, quanto a programmi e prospettive per il Paese restano su due piani lontani e inconciliabili.

Berlusconi ha bisogno di consenso. Il consenso si conquista coi fatti, sconti fiscali e magari qualche posto di lavoro. Giulio Tremonti, però, tiene ben stretti i cordoni della borsa e non fa che ripetere che “soldi non ce ne sono”. I due, spiega Marco Galluzzo sul Corriere della Sera si mostrano d’accordo su tutto. Ma la realtà è diversa e si gioca su un cromatismo inconciliabile: il premier vede rosa, crede nella ripresa e dispensa ottimismo, il ministro dell’Economia, cupo, vede un presente nero e un futuro che forse sarà dello stesso colore.

Spiega Galluzzo che i due si sono sentiti al telefono anche nel pomeriggio di ieri. Telefonata dai toni concilianti che rischia, però, di girare attorno ai problemi senza affrontarli. Tremonti sui soldi è irremovibile ed ha il “no, non ci sono i soldi” impostato come risposta predefinita. Il disaccordo centrale sta nelle politiche di sviluppo: il premier le sogna, anche perché portano voti. Tremonti frena.

E in ballo, spiega il Corriere della Sera, torna anche la riforma fiscale, uno dei punti centrali per il governo. Qui il problema è di numeri. Berlusconi vorrebbe una grande riforma, magari persino concertata in qualche passo con l’opposizione. Tremonti guarda i numeri (stavolta quelli della maggioranza, non quelli delle casse dello Stato) e rimane più che perplesso. Anche perché rimane un’incomprensione di fondo: per il premier la riforma dovrebbe servire ad alleggerire in parte la pressione fiscale ma il ministro dell’Economia la pensa diversamente. E preme il tasto della “risposta automatica”: “No, non ci sono i soldi”.

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