Lo sfogo di Berlusconi al vertice Ue: “L’Egitto? L’Italia è messa peggio”

Silvio Berlusconi

ROMA  – “Qui ci si sta occupando dell’Egitto, ma c’è un altro Paese sull’orlo della catastrofe: l’Italia, dove i giudici vogliono processarmi”. A dirlo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al vertice Ue dello scorso 4 febbraio. “Assistiamo a questa vergogna, ormai siamo una Repubblica giudiziaria, commissariata dalle procure”, ha aggiunto poi il premier ai giornalisti che gli domandavano dei processi personali in cui è coinvolto, che lui considera “un attacco al mio privato”.

La frase sull’Egitto, passata inizialmente sotto silenzio, è stata ripresa e mandata in onda oggi, 7 febbraio, dal Tg La7 di Enrico Mentana. Quel 4 febbraio Berlusconi aveva anche definito l’Italia una “Repubblica giudiziaria commissarriata dalle Procure”.

Lo sfogo era arrivato prima che il premier venisse a conoscenza della bocciatuira del decreto sul federalismo da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, una bocciatura che era già stata annunciata dal capo dello Stato al sottosegretario Gianni Letta, ma che, evidentemente, a Berlusconi non era ancora stata resa nota.

Il presidente del Consiglio ha poi ricordato le “2568 udienze” che gli “sono state necessarie per ottenere dieci assoluzioni e quattordici archiviazioni”. “Nessuno, ha concluso, in nessun Paese del mondo è stato attaccato quanto sono stato attaccato io”.

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