Videomessaggio di Berlusconi: “Mie dimissioni un atto generoso”

ROMA – “Le mie dimissioni un atto generoso, dovuto”. Il videomessaggio di Silvio Berlusconi il giorno dopo le dimissioni è arrivato. “Lascio anche se non sono mai stato sfiduciato. Grazie agli italiani per forza e affetto. Ora un governo di alto profilo tecnico. Mettiamo alle spalle ogni faziosità e aggressività personali perchè la crisi venga affrontata al meglio”.

“L’Italia è il Paese che amo, qui ho le mie radici e i miei orizzonti”. Berlusconi torna al suo primo messaggio alla nazione da uomo politico. E cita l’incipit di quel filmato che terminava col celebre annuncio: “scendo in campo”. E dopo aver ripercorso i risultati del suo impegno governativo, ha ribadito: “A quanti hanno esultato per quella mia uscita di scena voglio dire che da oggi raddoppio il mio impegno per migliorare l’Italia. Non mi arrenderò fino a quando non avremo modernizzato l’Italia”.

“Abbiamo messo a punto la legge di stabilità in tempi record. Abbiamo onorato la fiducia che gli elettori ci hanno dato nel 2008. Mi sono dimesso per senso di responsabilità, per senso dello Stato, per evitare un nuovo attacco della speculazione finanziaria. Non sono mai stato sfiduciato, pur contando sulla maggioranza sia alla Camera e al Senato”.

Il Cavaliere ha quindi riproposto il tema dell’inconsistenza dell’offerta politica del centrosinistra: “È chiaro a tutti che oggi non esiste un’alternativa politica rispetto al nostro governo che ha servito l’Italia col supporto della maggioranza espressa dal voto degli italiani”. Ma ha ribadito che il suo passo è stato dettato dalla responsabilità di non abbandonare alla crisi economica il Paese: “Al tempo stesso, nella libertà e responsabilità delle nostre decisioni e secondo il principio di delega parlamentare che è il cuore del processo democratico in Italia, siamo pronti a favorire gli sforzi del Presidente della Repubblica per dare subito al Paese un governo di elevato profilo tecnico, reso forte da un largo consenso parlamentare”.

“Non esiste un’alternativa politica al nostro governo – ha avvertio Berlusconi –  ma al tempo stesso siamo pronti a favorire gli sforzi del presidente della Repubblica per dare subito al Paese un governo di profilo tecnico”. “Noi faremo il nostro dovere”.

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