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Bersani a Prodi: “Ti voglio bene, ma non sono d’accordo”

di Warsamé Dini Casali |26 Gennaio 2010 12:50

Prodi mette in dubbio le capacità di Bersani di guidare il partito. Inesorabile arriva la replica del segretario del Pd: «Il mio affetto e il mio rispetto per Prodi è inattaccabile, anche quando gli si attribuiscono cose su cui non sono d’accordo». Il «ti voglio bebe, ma non condivido» di Pier Luigi Bersani arriva dopo le affermazioni dell’ex presidente del Consiglio sul Partito democratico in un’intervista pubblicata stamani da Repubblica.

E il segretario passa subito alla lista delle “cose fatte” per sostenere i suoi dissenzi nei confronti del “padre del partito”. «Sono contento di poter dire che, a questo stadio, in 11 regioni su 13 abbiamo realizzato una convergenza che è una base solida per costruire una coalizione che duri nel tempo. Su Calabria e Campania si continua a lavorare, mentre sulle altre 11 stiamo definendo i particolari».

Ma l’intesa non riguarda solo le regionali. «C’é la comune convinzione – ha aggiunto Bersani – che occorre lavorare insieme per allestire una alleanza larga di progresso, competitiva con il centrodestra. La nostra idea di fondo è che le regionali debbano essere, sia sotto il profilo dei contenuti sia sotto il profilo della coalizione, una tappa per costruire una alternativa alle destre».

Il segretario del Pd, poi, è tornato sulle dimissioni del sindaco di Bologna, Flavio Delbono. Apprezzando il gesto. «Delbono ha compiuto un gesto veramente apprezzabile, che testimonia di una persona e una città – dice Bersani – Paese che vai, usanze che trovi; ci sono posti dove esistono altre logiche, ma non lì a Bologna. Un amministratore che dice ‘prima la citta è qualcosa che ci invita a riflettere: prima di tutto la città, prima di tutto l’Italia, chi governa deve rispettare il Paese». Nel frattempo a Bologna si va a grandi passi verso il voto anticipato. Lo chiede il Pd locale e il ministro dell’Interno, Roberto Maroni si dice «disponibile a un provvedimento d’urgenza» in caso di richiesta «unanime» di tutte le parti politiche.

E Di Pietro appoggia quanto detto da Bersani: «Idv e Pd ritengono necessario impostare un lavoro sul programma e sulla coalizione, che sia aperto a tutte quelle forze che vogliono mettersi insieme attorno a un programma e alla credibilità di fronte ai cittadini».

Pertanto, spiega il leader dell’Idv: «Abbiamo il dovere di costruire una alternativa, assieme anche ad altri partiti, superando certe nostre diversità e assumendoci una maggiore responsabilità di partecipante alla coalizione». Insomma l’Idv non “ballerà più da solo” e, come ha detto Di Pietro, «rispetterà le istituzioni di garanzia».

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