Bersani all'Unità: "Convergenza di tutti contro Berlusconi"

ROMA, 16 OTT – Una ''convergenza visibile di tutti coloro che si oppongono a questo governo'', una ''maggioranza che perde pezzi ed è costretta a pagare cash in poltrone la propria sopravvivenza'' e un premier ''ferito, indebolito, totalmente paralizzato nell'azione di governo'' ma ''intenzionato ad avvitarsi ancora di piu' nel meccanismo padronale, personalistico, populistico che ha introdotto''.

E' l'analisi del voto di fiducia al governo di Pier Luigi Bersani che, in una intervista all'Unita', invita tutte le forze di opposizione a ''riflettere'' sul ''passo avanti molto rilevante'' che e' stato compiuto e ricorda come la proposta del Pd parli di ''un'esigenza di ricostruzione'' oltre che ''dell'incontro tra moderati e progressisti''.

''Chi per calcoli o piccoli problemi avanza preclusioni pregiudiziali e vuole sottrarsi a questa scelta – aggiunge il segretario del Pd – poi deve spiegare come si fa a evitare che vinca Berlusconi e il berlusconismo''.

Condannando le violenze di ieri a Roma nella protesta degli Indignati, e chiedendo pero' ai giovani di ''isolare i violenti'', Bersani sottolinea che comunque le ''istanze generali di questo movimento'' vanno ''ascoltate'' perché ''esprimono una esigenza'' di cambiamento che ''la politica deve cogliere''.

Ancora di più quindi, bisogna puntare in primis a ''riformare la democrazia per rimetterla in condizione di decidere'' uscendo dal modello deformato in senso populista'' del Cavaliere. ''E' questo – spiega – il terreno di incontro tra moderati e progressisti. E' questa la nostra proposta, sta agli altri decidere''. Certo ''questa volta noi non ci staremo a ogni prezzo''. E ''per evitare l'Unione'' si possono fissare ''vincoli di coalizione'', un ''meccanismo di garanzia, di stabilita' della maggioranza parlamentare che ci impegni reciprocamente''. Quanto all'incontro dei cattolici a Todi di domani, Bersani ribadisce che il Pd e' ''pronto al confronto'' e si trova a ''suo agio tra credenti e non credenti'', puntando a ''una politica rispettosa del magistero della Chiesa'' ma senza ''tentare di arruolarla come fanno altri''.

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