NAPOLI – ''Il Paese e' in pericolo: serve un colpo di reni''. Pier Luigi Bersani torna a lanciare l'allarme. ''Nuvoloni'' scuri si addensano sulla nostra economia: il rischio e' imminente. E Silvio Berlusconi che fa? Rispolvera le sue ''favole'' e cerca ''capri espiatori'', dando la colpa all'euro. Ma ''non e' colpa dell'euro'', tuona il segretario del Pd. E la soluzione non sono di certo le ''letterine'' di questo governo. Serve piuttosto ''una novita' politica'' (leggi, un nuovo esecutivo) e ''un pacchetto di riforme vere''.
Bersani parla dal palco della Mostra d'Oltremare di Napoli, davanti a duemila giovani democrat del Sud, che hanno avviato questo fine settimana un anno di formazione politica. E a loro, i ''ricostruttori'', che nel Paese dovranno garantire non solo il ''ricambio'', ma anche il ''cambiamento'', disegna un quadro a tinte fosche per l'Italia e la necessita' di agire in fretta.
''Il nostro Paese e' percepito come un rischio per l'Europa e non solo'', sottolinea il segretario. Ma ''la destra'', dopo aver a lungo negato la crisi, si mette ora a ''raccontare nuove favole''. Berlusconi da' la colpa all'euro, come in genere fa con ''magistrati o comunisti''. E invece no: ''la malattia non e' l'euro''. Perche' se non ci fosse la moneta unica, saremmo ''in mezzo al Mediterraneo con della carta straccia in tasca''.
Non si azzardi Berlusconi a scaricare colpe e ''cantare ottimismo'', avverte Bersani. Urge un ''colpo di reni''. E per realizzarlo serve un nuovo governo, che realizzi riforme ''vere'' (liberalizzazioni, fisco, pubblica amministrazione).
Al contrario, questo esecutivo si prepara a ''militarizzare la maggioranza che annaspa'' e ''zittire l'opposizione'' e le sue proposte, mettendo la fiducia sulle misure indicate nella lettera all'Ue. Mentre crea ''diversivi'' destinati ad ''aggravare la situazione'' come i licenziamenti 'facili'.
Il governo ''spenga la miccia'' innescata in tema di lavoro, invoca il segretario. E dallo stesso palco ribadisce il concetto Rosy Bindi, che si rivolge alla maggioranza, ma anche a quella sinistra che ha ''ceduto al pensiero dominante'': ''Nessuno ci venga a dire – scandisce la presidente del Pd – che le idee nuove sono quelle che non si impegnano per superare le disuguaglianze e la flessibilita' del lavoro senza sicurezza''.
A chi, primo tra tutti Matteo Renzi, da certe ''ricette facili'' in tema di lavoro (e non solo) sembra lasciarsi sedurre, Bersani lancia un avvertimento: ''Attenzione a non scambiare per nuove idee che sono un usato degli anni '80'' e che ci hanno messo ''nei guai''. Parole che sembrano voler spostare il confronto con il 'rottamatore' Renzi (che non e' uno ''scontro'', sottolinea) sul piano delle idee. Da parte sua, proclama il leader del Pd, si mettera' ''a disposizione'' della nuova generazione creando ''contenuti nuovi'' che aprano la strada al ''cambiamento''. Il ricambio poi verra'.