Più Marchionne che ‘Viola’: quale “nuovo Ulivo” ha in mente Bersani?

Pubblicato il 3 Ottobre 2010 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani

Più vicino all’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne che al Popolo Viola. Il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, il giorno dopo la manifestazione romana contro Silvio Berlusconi cui hanno partecipato il suo attuale alleato Antonio Di Pietro e i suoi potenziali alleati nel “nuovo Ulivo” Comunisti Italiani, parte dall’ad di Fiat per attaccare il governo.

Marchionne, sabato pomeriggio,  aveva denunciato puntato il dito contro l’assenza della politica in Italia e lo smarrimento del “senso delle istituzioni”. Parole condivise dal segretario del Pd che spiega: “E’ già da un po’ che stiamo in questa situazione. Adesso se ne rendono conto gli imprenditori, mentre a noi era già chiaro da due anni che non si stava imbroccando la ricetta, che la politica prendeva pieghe e strade che non c’entravano nulla con l’opinione della gente. Tra case e barzellette, il distacco enorme tra politica e cittadini aumenta, mentre il Paese deve affrontare molte questioni, tra le quali i temi fiscali e della piccola impresa. Ecco, qui presto noi daremo una svolta”.

Quanto alla situazione della maggioranza  Bersani vede l’esecutivo di Berlusconi vicino al Capolinea. Secondo il segretario Fini e Berlusconi “non possono andare avanti a lungo. Questa è una questione di fondo, non un litigio tra persone. La verità è che il centrodestra non ha risposto ai problemi reali del Paese”.

Su Montezemolo, che il vicesegretario del Pd Enrico Letta vedrebbe con entusiasmo in campo, Bersani è più cauto: ”L’impegno in politica è sempre una buona cosa in un momento in cui bisogna darsi tutti da fare. Io però non so cosa Montezemolo abbia in testa”.

Sul Popolo Viola, invece, Bersani usa parole  prive di grande trasporto. Nessun cenno, invece, alle contestazioni di ieri rivolte dai manifestanti anche al Pd. “Per Bersani, quella di sabato è stata “una manifestazione di contrasto al berlusconismo, è una parte della società civile che va rispettata in quanto tale, ed è inutile che i partiti tirino il Popolo viola per la giacca. E’ stata una manifestazione, una delle tante, una delle voci che si stanno alzando contro il governo per costruire una alternativa”.

Viste le premesse, però, è difficile che il “nuovo Ulivo” veda mai la luce. Se Bersani ammicca a Marchionne (quello dell’accordo di Pomigliano e dei licenziamenti di Melfi, quello che certa sinistra giudica “un padrone vecchio stile”) e dice che quella dei Viola è un’iniziativa come tante si aliena “il ventre” dei suoi elettori. Non che non siano considerazioni vere, per carità. Ma il consenso, come dimostra chi regge il timone del governo, si conquista anche a suon di mezze verità.