Monti-Bersani, scontro su Vendola: “Lui fuori”. “Non toccare il mio polo”

ROMA – Accordo sì, purché Pier Luigi Bersani “faccia delle scelte all’interno del suo polo”. Accordo con Mario Monti forse, ma “il mio polo non si tocca”.  Bersani e Monti,  tra un passo avanti e due indietro, continuano la quadriglia della possibile intesa post elettorale.

Il tempo, per i quotidiani, di registrare l’apertura (ennesima) di Bersani e la frenata (ennesima) di Vendola, e subito Monti da Verona precisa: “Immagino che se Bersani è interessato, come ha dichiarato, a una collaborazione con le forze che rappresento dovrà fare delle scelte all’interno del suo polo”. Tradotto: deve far fuori Vendola.  Subito dopo Monti ha ripetuto uno dei let motiv della sua campagna elettorale: “Il tema delle alleanze è prematuro. Verrà dopo il voto”.

Bersani registra l’informazione e replica. Perché il leader del Pd, dopo le primarie di coalizione e il programma scritto insieme a Sel, sa di non poter neppure dare l’idea agli elettori di voler “scaricare” Vendola. Così arriva la replica: ”Il mio polo è il mio polo e che nessuno lo tocchi. A partire da lì sono pronto a discutere”. Insomma, un passo avanti e uno indietro. Se ne riparlerà dopo le elezioni e la conta al Senato.

Sulla polemica, intanto, si inserisce anche Oscar Giannino che definisce “Scelta civica” una costola del Pd. Monti risponde senza scomporsi: “Interessante questa valutazione ma non esiste alcun accordo, né alcuna conversazione in vista di accordi con nessun’altra forza politica”. ”Queste cose – ha precisato Monti – saranno per il dopo elezioni”.

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