Bersani a Napolitano, ecco l’offerta Pd: “Nessun piano, né A né B”

Pubblicato il 21 Marzo 2013 - 19:22| Aggiornato il 30 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La proposta del Pd doveva portare e la proposta del Pd ha portato. Ma è una proposta che non prevede piani. Né piano A, nè piano B.  Pier Luigi Bersani, al termine del colloquio con Giorgio Napolitano va in conferenza stampa e spiega che “spera” di “dare una mano” per un governo che sia prima di tutto di cambiamento. Ma, neppure troppo tra le righe, Bersani fa capire di essere anche disposto a non essere lui il premier. Perché “al Paese serve un governo” e “non metto davanti me stesso”.

“Abbiamo consegnato al presidente le nostre riflessioni – esordisce Bersani –  Riflessioni che partono da quello che sente il Paese. E’ un’esigenza di governo e di cambiamento. Due parole inscindibili”.

“Ci si aspetta un’attenzione ai temi sociali più acuti, moralizzazione della vita pubblica, riforme istituzionali”. Quindi il leader del Pd passa alla spiegazione. Le riforme istituzionali, secondo il leader del Pd, sono prima di tutto la riforma della legge elettorale e poi le riforme costituzionali.

”Metto le forze parlamentari di fronte alle proprie responsabilità – ha aggiunto –  Bisogna avviare la Legislatura nel segno del cambiamento”.

Bersani ha ricordato: “Siamo noi il primo partito, checché qualcuno dica e siamo la prima coalizione”. Prima di una serie di piccole stilettate al Movimento 5 Stelle.

L’altra stilettata arriva alla fine del discorso, quando il leader del Pd si dice disponibile a rispondere alle domande dei giornalisti: ”Ho visto che nessuno qui accetta domande. è una cosa singolare. Io ne accetto due o tre volentieri”.

Prima dell’arrivo di Bersani, ad inizio giornata di consultazioni,  era stata la volta di Beppe Grillo. Dal Movimento 5 Stelle e da Beppe Grillo è arrivato a Napolitano un “no” su tutta la linea. No a un governo Bersani, no a un governo Grasso e no a qualsiasi “foglia di fico” utilizzata per “coprire” altri giochi. La proposta unica del M5S rimane quella del monocolore a 5 Stelle.

Dopo Grillo al Quirinale è salito Silvio Berlusconi con la delegazione del Pdl. A Napolitano il Cavaliere ha proposto la sua soluzione, quella di una coalizione Pd-Pdl.