ROMA – La cosiddetta “fase due” del governo, o come l’ha ribattezzata Mario Monti in conferenza stampa “Cresci-Italia”, convince, anche se con sfumature diverse, i partiti della variegata maggioranza che appoggia l’esecutivo. I leader delle ‘Larghe Intese’, si apprende, si sono fatti sentire chiamando il professore e ringraziandolo per l’intervento sobrio e misurato.
Ma se Pier Ferdinando Casini si conferma ancora una volta un sostenitore ‘senza se e senza ma’ di Monti (”siamo nelle mani migliori che ci potessero essere”, dice), Silvio Berlusconi non risparmia critiche, ma plaude il premier che, citandolo, ha individuato nell’ottimismo una delle chiavi per uscire dalla crisi economica. Pier Luigi Bersani, invece, saluta senza remore il ”bagno di realtà” e “l’analisi onesta e veritiera della situazione italiana ed europea” svolta dal Professore contrapponendola ai tanti ”anni di favole” raccontate dal passato governo. Favole che però Antonio Di Pietro, sempre di piu’ su posizioni oltranziste, continua a vedere anche nel governo Monti paragonando il suo progetto di interventi alle ”promesse che faceva Berlusconi”. Stabile all’opposizione, la Lega torna ad alzare la voce con Roberto Calderoli, convinto che il Professore portera’ ”tutti alla miseria”.
Convinto della natura di un governo ‘a tempo’ e rivendicando il senso di responsabilità del suo “passo indietro”, Berlusconi torna a ribadire la propria lealtà a Monti e il sostegno alle misure per la crescita, mettendo però bene in chiaro che d’ora in poi il Professore dovrà ”concordare” i provvedimenti con il Pdl che è e resta ”il partito di maggioranza relativa”. Avvertendo, tra l’altro, che il sostegno non è di tipo “fideistico” tanto da chiedere fin da ora ai suoi militanti di ”tenersi pronti ad ogni evenienza e comportarsi come se si fosse gia’ in campagna elettorale”.
Ma il partito di “maggioranza relativa” si conferma anche il meno tenero con il governo tra quelli che sulla carta lo sostengono. Alle critiche e agli avvertimenti del Cavaliere si uniscono quelle dei dirigenti del partito: Per Ignazio La Russa ”il progetto di Monti raggiunge a stento la sufficienza. Non c’è bisogno di essere dei professori – attacca il coordinatore del Pdl – per aumentare le tasse”.
Anche sul giudizio positivo del Partito Democratico Monti deve fare la “tara”: quando Bersani ribadisce il sostegno del Pd al Governo non manca pero’ di puntualizzare come ”sul sociale” sia mancato qualcosa. Lacune che i Democrat, si affretta a dire, colmeranno con proprie proposte. Proposte ma anche veti. Come ad esempio sul mercato del lavoro: se per il segretario è indubbio che ci sia la necessita’ di mettere mano ad una riforma per porre fine alla precarieta’, sul fronte dell’articolo 18, lascia intendere, non ci sono tra i democrat orecchie disposte ad ascoltare: ”Togliamo dal tavolo – ribadisce con forza a Youdem – cose che non c’entrano”.
Non manca poi un giudizio rivolto al suo partito: ” Nel 2012 il Pd ”avrà il suo battesimo perché – spiega – ci siamo da quatto anni ma ora la fase è cruciale”. Se tiene, è l’auspicio, ”dimostrera’ di essere un grande partito riformista”.
Promozione a pieni voti arriva invece dall’Udc. Pier Ferdinando Casini non ha dubbi: ”La conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio mi conforta ulteriormente: siamo in buone mani, nelle migliori possibili”.
Non la pensa cosi’ l’Italia dei Valori. Il leader dell’Idv Antonio di Pietro spara ad alzo zero contro il premier: ”Abbiamo già visto un presidente del Consiglio che vendeva provvedimenti ‘salva Italia’ e ‘cresci Italia’ privi di contenuto e prima di adottarli”attacca l’ex Pm che aggiunge: ”La conferenza stampa di oggi è più una trovata da Carnevale che da fine anno”.
Una sonora bocciatura arriva, appunto, anche dalla Lega Nord: ”’La crisi è finita, ora inizia la miseria”, attacca Roberto Calderoli che aggiunge: ”Questa è la sintesi del vacuo intervento di fine anno del presidente del Consiglio: è drammatico sentire una conferenza stampa cosi’ priva di contenuti”.