Bersani: “Renzi in natura è così, e non è una bella natura”

Bersani: "Renzi in natura è così, e non è una bella natura"
Bersani: “Renzi in natura è così, e non è una bella natura”

ROMA – Perché Matteo Renzi ha deciso di forzare il Parlamento mettendo la fiducia sulla legge elettorale? Per prepotenza?, chiede  la giornalista a Pierluigi Bersani. E lui, quasi sconsolato, risponde che sì, “lui in natura è così”. E aggiunge: “Non è una bella natura”. Monica Guerzoni del Corriere della Sera intercetta l’ex segretario Pd martedì pomeriggio, il governo ha appena comunicato che sull’Italicum ci sarà la fiducia.

Significa, in altre parole, che se il parlamento boccia la legge, automaticamente boccia il governo. Renzi lascia e si va a elezioni. La fiducia sulla legge elettorale, sostiene la minoranza Pd di cui Renzi non si fida, è una forzatura usata solo in due occasioni in passato: durante il fascismo e nel ’53 per approvare la cosiddetta “legge truffa”. Ma ora? La minoranza Pd la vota questa legge o no?

“Davanti a scelte di questa portata, ognuno deve assumersi le sue responsabilità – dice Bersani -. Vedremo cosa fare assieme e poi vedrò cosa fare io”. Giudica sbagliata la scelta del premier di legare la legge elettorale alla vita del governo? “Sì, perché qui il governo non c’entra niente. A essere in gioco è una cosuccia che si chiama democrazia”.

Perché Renzi ha deciso di forzare? Nella minoranza si parla di prepotenza… “Lui è in natura così”. E com’è la natura di Renzi? “Non è una bella natura”. È rimasto spiazzato dalla prova di forza? “No, io non avevo dubbi che avrebbe messo la fiducia. Ma che bisogno c’era? Si dice che la gente non capisca di che cosa si sta discutendo in Parlamento. Ma insomma, tocca a me spiegarlo?”.

Anche a lei, sì. “Può essere che tocchi anche a me, ma tocca a tutti. Parliamo delle regole del gioco, parliamo della nostra democrazia. Una cosa che non riguarda Bersani contro Renzi”.

Col voto contrario di una parte della minoranza sarà la fine della ditta? “Non è più la ditta che ho costruito io. Questa è un’altra cosa, un altro partito”. Ma lei ci può stare in un partito così? O pensa alla scissione? “Ma dove posso andare… Sa come diceva Dante Alighieri? Se io vo, chi rimane? Se io rimango, chi va?” ( Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio, ndr ).

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