X

Pd alla resa, Bersani si dimette: “1 su 4 ha tradito. Domani scheda bianca”

di luiss_vcontursi |2 Febbraio 2023 12:44

ROMA – Pd, partito allo sfascio con un segretario sfiduciato due volte. Questa l’immagine dopo l’ennesima batosta. Dopo Marini,  bruciato anche Prodi da 100 franchi tiratori, il partito si dissolve. Riunioni affannose subito dopo. Prodi si ritira e attacca anche Bersani, lui è pronto a dimettersi. Lo ha già fatto Rosy Bindi che, dopo la quarta votazione, quella che ha “impallinato” Prodi, decide di dimettersi da presidente dei Democrat.

È resa dei conti. Bersani a pochi minuti dal fallimento dell’opzione Prodi, ha convocato lo stato maggiore democratico per fare il punto della situazione. Intanto l’alleato Sel chiede ancora una volta di tornare sul nome di Stefano Rodotà.

Lui arriva e si dimette, poi dice: ”Uno su quattro ha tradito. Lascio dopo il voto del Colle. Abbiamo prodotto una vicenda di gravità assoluta, sono saltati meccanismi di responsabilità e solidaretà, una giornata drammaticamente peggiore di quella di ieri. Nella situazione che si è creata bisogna riprendere contatti con altre forze politiche per impostare la soluzione per l’elezione del Presidente Repubblica”. E poi: ”Domani mattina ci asteniamo e faremo un’assemblea, mi auguro che si trovi una proposta con le altre forze politiche. Noi da soli il presidente della Repubblica non lo facciamo”.

Abbiamo preso una persona, Romano Prodi, fondatore dell’Ulivo, ex presidente del consiglio, inviato in Mali e l’abbiamo messo in queste condizioni. Io non posso accettarlo. Io non posso accettare che il mio partito stia impedendo la soluzione. Questo e’ troppo”.

Un’assemblea tesissima dove Bersani, descritto dai presenti come furioso, annuncia le sue dimissioni accusando i franchi tiratori di essere dei traditori. Un’accusa che al termine dell’intervento del segretario viene rilanciata da altri, tra i quali Dario Franceschini che, a quanto si apprende, ripete le parole di Bersani: ‘uno su quattro ha tradito’.

L’addio di Bersani dopo che sarà risolto il nodo del presidente della Repubblica si consuma così tra gli applausi, anche polemici, di qualcuno, e le accuse incrociate tra le varie tifoserie, alimentando il sospetto che il Pd sia a un punto di rottura nel quale non si escludono scissioni.

Scelti per te