ROMA – L’Aula della Camera ha approvato l’articolo 6 della riforma dei rimborsi ai partiti secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica, dopo che era arrivato l’avvertimento della Corte dei Conti sui controlli. Il compito di controllare i bilanci dei partiti che abbiano conseguito almeno il 2 per cento alla Camera o che abbiano eletto almeno un deputato o un senatore o un parlamentare europeo o un consigliere regionale o un consigliere delle province di Trento e Bolzano sarà affidato a una commissione ad hoc. Questa sarà composta da cinque membri, di cui uno designato dal primo presidente della Corte di Cassazione, uno designato dal presidente del Consiglio di Stato e tre designati dal presidente della Corte dei Conti. “Due di questi ultimi devono essere revisori contabili iscritti nel relativo registro. Ai componenti della commissione non è corrisposto alcun compenso per l’attività prestata ai sensi della legge sul finanziamento pubblico. Per la durata dell’incarico (quattro anni rinnovabili una sola volta) inoltre i membri non possono assumere altri incarichi o funzioni”, precisa Repubblica.
La Corte dei Conti aveva rivendicato la competenza a svolgere ”qualsiasi forma di controllo” sui bilanci dei partiti. E’ quanto scrive il presidente Luigi Giampaolino in una lettera inviata al presidente della Camera, Gianfranco Fini.
‘E’ mia opinione, condivisa da tutta la Corte che la competenza a svolgere qualsiasi forma di controllo su tale pubblica contribuzione non possa che spettare alla Corte stessa in ragione della sua posizione costituzionale di organo ausiliario del Parlamento e di suprema magistratura in materia di contabilita’ pubblica”, ha scritto Giampaolino sostanzialmente bocciando la commissione composta da composta da 5 magistrati prevista.
”Soluzioni diverse, quale pure quella che è stata prospettata di affidare un simile controllo a un organismo composto da tre magistrature – ha rilevato il presidente della Corte dei Conti – non potrebbe non apparire sospettabile di incostituzionalita”’.