Vertice Ue, meno tagli all’agricoltura. Mersch entra nel board Bce

Bilancio Ue, vertice rimandato: Van Rompuy fiducioso, ma gelo Hollande-Merkel (Foto Ansa)

BRUXELLES – Il vertice sul bilancio Ue della notte del 22 novembre a Bruxelles è stato rimandato alle 12 del 23 novembre.  Un summit iniziato alle 23,10 di giovedì, con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy che fiducioso apriva: “Sono convinto che un accordo è a portata di mano”. Per il presidente del Parlamento Ue Martin Schulz trovare un accordo è impossibile. Tra le cause di rinvio del vertice anche la nomina di Yves Mersch nel board della Bce.

Il ‘gelo’ che ha finora caratterizzato i rapporti tra Francia e Germania e le posizioni molto diverse potrebbero aver pesato sulla decisione di rimandare il summit al giorno successivo. D’altronde la posta in gioco è alta. In ballo non c’è solo un ‘tesoretto’ da oltre 1000 miliardi da distribuire nei prossimi sette anni tra i 27 per sostenere l’agricoltura, le regioni più povere e ridare slancio a una crescita di cui l’Europa ha disperatamente bisogno.

Van Rompuy ha proposto di stanziare altri 11 miliardi di euro per le politiche di coesione e 6,6 miliardi per l‘agricoltura nel bilancio Ue 2014-2020. Il saldo finale resta invariato perché diminuiscono di 13 miliardi i fondi destinati allo sviluppo.

Il vertice è chiamato anche a sgombrare il campo da un dossier estremamente controverso al fine di poter compiere ulteriori, importanti e delicati passi in avanti sul fronte della costruzione di una vera Unione economica e monetaria. Per ora a tenere in scacco il vertice sono soprattutto la Gran Bretagna e i suoi ‘amici’.

David Cameron è arrivato a Bruxelles deciso a dare battaglia dichiarando insufficienti i tagli per circa 80 miliardi proposti al bilancio pluriennale Ue dal presidente permanente del Consiglio Van Rompuy rispetto al progetto presentato dalla Commissione. Dalla parte di Cameron, nel braccio di ferro avviato all’interno del Consiglio, si sono schierati anche Svezia, Olanda e Finlandia, cioè i Paesi che costituiscono il ‘nocciolo duro’ del fronte del rigore convinti che, in tempi di politiche nazionali improntate all’austerità, anche l’Ue deve tirare la cinghia.

Cameron è anche fermamente deciso a non arretrare di un passo sullo sconto ottenuto a suo tempo da Margaret Thatcher sul contributo della Gran Bretagna al bilancio Ue. Con questa posizione degli integralisti del rigore deve fare i conti l’Italia. Mario Monti è arrivato a Bruxelles a capo di una combattiva squadra formata dai ministri per gli affari europei Enzo Moavero, dell’agricoltura Mario Catania e per la coesione territoriale Fabrizio Barca. ”Non accetteremo l’inaccettabile”, ha detto Monti al suo arrivo.

Per cercare di avvicinare le posizioni, il presidente permanente del Consiglio Ue ha avuto per tutto il pomeriggio incontri bilaterali con i leader dei 27. Nel corso dei quali, a quanto si e’ appreso, sono stati fatti ”piccoli progressi”, ma le posizioni sono rimaste ancora distanti. Tanto che l’inizio dei lavori del vertice vero e proprio è dapprima slittato di oltre un paio d’ore, dalle 20 alle 23, per dare più tempo ai ‘confessionali’ con le singole delegazioni. Poi dopo appena un’ora è stato rimandato al mattino seguente.

Il Consiglio è stato sospeso subito dopo il via libera dato alla nomina di Yves Mersch nel board della Bce. Ai leader e’ stata distribuita la nuova bozza di bilancio Ue senza ulteriori discussioni. Ora gli sherpa delle delegazioni nazionali dovranno esaminare le nuove proposte e preparare con i rispettivi leader la posizione da esprimere domattina alla ripresa dei lavori del summit.

In parallelo si sono svolti contatti anche tra Angela Merkel e Francois Hollande che però non hanno portato ancora Francia e Germania a trovare una posizione comune, facendo venire così meno, almeno finora, la spinta propulsiva dell’asse franco-tedesco. Germania e Olanda hanno fatto sapere che non sarebbe un dramma dover rimandare la ricerca di un’intesa a un nuovo vertice.

Le posizioni tra i governi ”sono troppo lontane”, quindi ”non vedo come si possa trovare un accordo” anche perche’ ”Van Rompuy ha poco margine di manovra”. A parlare è il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz dopo il suo intervento nel vertice, durante lil quale ha ribadito che l’Eurocamera ”non approvera”’ un bilancio che si discosti dal ”livello appropriato che e’ quello proposto dalla Commissione”. ”Inaccettabile” la proposta Cameron ”da 890 miliardi”.

Una prospettiva che invece molti altri Paesi non si augurano temendo che un rinvio non farebbe che complicare le cose. E che per ora non sembra realistica, visto che Van Rompuy, al quale spetta la regia del summit, è ancora deciso ad andare avanti con i negoziati ad oltranza, giorno e notte, se necessario fino al weekend.

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