Bindi, Fioroni, Marini… quelli che resistono alla “rottamazione” di Renzi

Matteo Renzi

ROMA – Veltroni si è tirato fuori. D’Alema ha deciso di fare un passo indietro. Ma ci sono anche due del Pd che invece hanno deciso di non muoversi di un centimetro, resistendo alla “rottamazione” di Renzi. Sono gli altri due bersagli preferiti dal sindaco di Firenze, la Bindi e Fioroni, che non paiono intenzionati a farsi da parte.

Anche Franco Marini, che dopo aver annunciato a giugno che non si sarebbe ricandidato, dopo aver rinunciato a far esplodere una grana in assemblea sulla deroga allo statuto per Renzi, ha fatto sapere di aver cambiato idea.

Rosi Bindi non vuole sottostare al diktat della rottamazione e aspetta la nuova legge elettorale per affrontare la questione delle candidature.

Ma il terremoto delle primarie riesce anche a far dividere la variegata area che fa capo all’ex leader Veltroni. A differenza dei vari Gentiloni, Ichino, Morando, Tonini, Ceccanti, Vassallo, tutti a favore di Renzi, un gruppo di 22 veltroniani doc come Verini, Melandri, Minniti, Causi, Agostini, Morassut, firmano un documento pro-Bersani. Quelli che resistono alla rottamazione e quelli che invece ci si trovano immersi.

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