«Oggi il governo ha commesso una clamorosa gaffe a Montecitorio: avevamo chiesto di sapere se e quando intenda far approvare dal Cipe lo stanziamento per la realizzazione della tratta di Alta Velocità Napoli-Bari, progetto contenuto dal 2004 in numerosi documenti di programmazione ma al Question time la risposta è stata affidata ad un vecchio documento letto e riletto più volte dal ministro Matteoli in varie occasioni». Lo ha dichiarato è Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo del Pd alla Camera. Boccia insieme a Costantino Boffa e ad altri colleghi aveva presentato l’interrogazione a risposta immediata a proposito del rinnovamento della tratta ferroviaria Napoli-Bari.
«L’episodio – aggiunge Boccia – è molto grave perché dimostra che l’opera, di grande rilevanza per il Mezzogiorno, non interessa a questo governo che continua a parlare di un costo di un miliardo e trecento milioni di euro facendo finta di ignorare che l’impegno complessivo è di cinque miliardi. Dunque, la Tav Napoli-Bari ad oggi resta un fantasma nonostante interessi 147 chilometri di territorio e consentirebbe il trasferimento di 15mila passeggeri su ferrovia».
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito rispondendo al question time ha tuttavia ribadito che il progetto resta una «grande priorità» per il governo ed ha aggiunto che lo stato della procedura di aggiornamento del contratto di programma tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rete ferroviaria italiana «verrà presentato al prossimo Cipe nella riunione di marzo».
Per Boccia però «il ministro Vito ha solo promesso per l’ennesima volta che la prossima riunione del Cipe vedrà all’ordine del giorno il progetto: vedremo se davvero, dopo tanti annunci, questa sarà la volta buona».