Dino Boffo si è dimesso dall’incarico di direttore dell’Avvenire. L’annuncio in una lettera inviata al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Boffo era alla guida del quotidiano cattolico dal 1994.
«Non posso accettare – ha scritto l’ex direttore nella lettera con cui lascia l’incarico – che sul mio nome si sviluppi ancora per giorni e giorni una guerra di parole che sconvolge la mia famiglia e soprattutto trova sempre più attoniti gli italiani».
Boffo prosegue: «La mia vita e quella della mia famiglia, le mie redazioni, sono state violentate con una volontà dissacratoria che non immaginavo potesse esistere». Le dimissioni sono «irrevocabili» e «con effetto immediato» sia da Avvenire che dalla tv dei vescovi Tv2000 e da Radio Inblu. Il presidente della Cei ha accettato le dimissioni.
La vicenda che ha opposto il direttore dell’Avvenire a Vittorio Feltri de Il Giornale ha dunque avuto un esito inaspettato. La Cei aveva già respinto una prima lettera di dimissioni.
Prima di lasciare l’incarico Boffo ha pubblicato sul quotidiano cattolico la sua difesa in dieci risposte alle accuse di Feltri: l’editoriale è un duro atto d’accusa alla volontà persecutoria e deformante del giornale di proprietà della famiglia Berlusconi.
«Feltri – è l’opinione di Boffo – ha volutamente deformato la realtà»
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