Coronavirus. Bolzano e mezzo Alto Adige zona rossa. Quelli che non volevano chiudere i ristoranti Coronavirus. Bolzano e mezzo Alto Adige zona rossa. Quelli che non volevano chiudere i ristoranti

Bolzano e mezzo Alto Adige zona rossa. Quelli che non volevano chiudere i ristoranti

Bolzano diventa zona rossa con altri 10 comuni dell’Alto Adige. L’Alto Adige che solo una settimana fa teneva i ristoranti aperti di sera.

Bolzano e altri 10 comuni dell’Alto Adige diventano zona rossa. Una Provincia praticamente quasi tutta zona rossa. Provincia che solo una settimana fa lasciava aperti tutti i ristoranti fino alle 22 e i bar fino alle 20. Mentre in tutta Italia chiudevano alle 18. Ma lì no, perché nella Provincia autonoma l’autonomia viene prima di ogni cosa. E quindi al diavolo il Dpcm del governo centrale (centrale per chi, visto che loro si sentono sudtirolesi?).

Bolzano zona rossa con altri 10 comuni dell’Alto Adige

La giunta provinciale di Bolzano ne ha aggiunti altri undici, tra cui lo stesso capoluogo Bolzano. Per questi sono state adottate misure più restrittive rispetto al resto del territorio provinciale. I comuni interessati dal nuovo provvedimento, oltre a Bolzano, sono Vadena, Braies, Velturno, Villabassa, Meltina, Vipiteno, Egna, Nova Levante, Ponte Gardena e Nalles.

I dati relativi alla diffusione del contagio da coronavirus, ha spiegato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, “fanno passare questi comuni dal ‘rischio elevato’ al ‘rischio molto elevato'”.

Cosa chiude negli 11 comuni

Oltre alle misure adottate con l’ultima ordinanza provinciale, negli 11 comuni, dal 5 novembre, per due settimane, si passerà alla didattica a distanza nelle scuole di ogni ordine e grado. Inoltre verranno chiuse le scuole d’infanzia e gli asili, chiuderanno anche i servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti. E poi, si potrà entrare ed uscire da questi comuni solo per comprovati motivi di lavoro o di salute.

La nuova ordinanza di Kompatscher

Solo ieri, lo stesso Kompatscher aveva annunciato misure più rigide per tutto l’Alto Adige. Con un’ordinanza, la numero 63, è stato stabilito, fra l’altro, il divieto di spostarsi dalla propria abitazione dalle ore 20 fino alle 5. Ed è prevista la chiusura di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, e dei negozi al dettaglio, ad eccezione degli esercizi che vendono generi alimentari.

Non saranno sottoposte a queste limitazioni farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi pubblici. Per quanto riguarda la scuola, nei comuni non dichiarati “zona rossa”, la didattica a distanza sarà adottata per tutte le ore di lezione delle scuole superiori e dell’Università. La capacità dei mezzi del trasporto pubblico non potrà superare il 50% dei posti disponibili.

Coronavirus, i numeri dell’Alto Adige

Intanto in Alto Adige nelle ultime 24 ore si registra un nuovo decesso provocato dal Covid 19. Sono 495 i nuovi casi positivi al coronavirus accertati dai laboratori dell’Azienda sanitaria altoatesina, sulla base della valutazione di 2.546 tamponi. Il totale delle vittime è di 320. I pazienti Covid-19 ricoverati nei normali reparti ospedalieri sono 219 (4 in meno rispetto ad ieri), e nelle strutture private convenzionate 68 (2 in meno).

In isolamento nella struttura di Colle Isarco si trovano 83 pazienti (uno in meno). In terapia intensiva sono ricoverati 28 pazienti (5 in più rispetto ad ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 7.474 (ieri erano 7.735). L’Azienda sanitaria ha informato inoltre che a causa dell’aumento del numero di infezioni da Covid-19, l’accesso agli sportelli amministrativi dei distretti dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige viene limitato.

Contagi nel mondo dell’hockey

Non viene risparmiato dal Covid nemmeno il mondo dell’hockey. Diversi giocatori dei Rittner Buam, squadra altoatesina di hockey di Collalbo, sul Renon, che milita nell’Alps Hockey League, sono risultati positivi al coronavirus. (Fonte Ansa)

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