ROMA – ''Temo le semplificazioni'', non si deve parlare di ''licenziamenti facili'', ma piuttosto di ''flessibilità in uscita così come l'Ue ha chiesto all'Italia''. Lo dice in un'intervista al Mattino il vice presidente di Confindustria Alberto Bombassei a proposito dei contenuti della lettera italiana all'Ue che riguardano il mercato del lavoro.
''In prima battuta mi sembra di poter condividere il giudizio positivo di Draghi – spiega -. Anch'io penso che si tratti di un passo importante perché la lettera contiene un piano di riforme che possono aiutare la crescita del nostro paese. Naturalmente la lettera indica le priorità e fissa dei tempi. Sarà quindi importante far seguire i fatti agli impegni che ci siamo presi davanti all'Europa. Nel documento mi sembra ci sia un programma organico, anche se un po' ambizioso su qualche punto, non fosse altro per i tempi di attuazione previsti''.
La situazione è ''eccezionale'', prosegue, e gli industriali hanno nei giorni scorsi presentato un documento con alcune proposte e ''cinque questioni prioritarie: la riduzione della spesa pubblica e la riforma delle pensioni; la riforma fiscale, l'adozione di un piano per le cessioni del patrimonio pubblico, un vasto programma di liberalizzazioni e semplificazioni, un programma per le infrastrutture e per l'energia. Purtroppo, oggi siamo costretti a lavorare contemporaneamente su più fronti come del resto indica anche la lettera del governo''.
''Abbiamo bisogno di una buona legge che ci allinei ai Paesi con i quali competiamo – afferma -, e per farlo abbiamo bisogno di un sindacato responsabile che guardi a questo problema con realismo e senza ideologie''.
Gli imprenditori, aggiunge, ''chiedono soltanto di operare in un sistema paese che sia il più vicino possibile a quello dei loro maggiori competitori europei. Senza andare lontano, qualche esempio viene dalla Germania''.