Bonanni: “Sì a soldi pubblici, ma salvare l’occupazione”

Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl

Aiuti pubblici alla Fiat sì, ma se salverà l’occupazione.

«Dare soldi senza neanche salvare posti di lavoro mi pare davvero una cosa irragionevole, oltre che provocatoria», ha affermato il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni in un’intervista a Sussidiario.net.

«In passato Fiat – ha ricordato Bonanni – ha avuto un generoso contributo dall’erario e, data l’importanza del settore auto, penso che gli sarà dato ancora un aiuto. I cittadini che danno i loro soldi a una realtà privata, attraverso i loro contributi che finanziano gli incentivi, devono avere la certezza che questi servano a qualcosa. Non poggia certamente sul buon senso il fatto che il denaro pubblico venga dato ad un’azienda che licenzia lavoratori e rimuove un intero sito. Mentre è assolutamente ragionevole da parte nostra sostenere che se vengono mantenuti i posti di lavoro, allora i contribuenti, pur in tempi di crisi, possono essere disposti a rinunciare a qualcosa di loro per salvare molti posti di lavoro».

In particolare su Termini Imerese «la responsabilità maggiore», per Bonanni, è della Fiat e «non può pensare di uscirsene come se non c’entrasse niente. Dopo l’incontro di venerdì credo che Fiat abbia però capito che non può permettersi uscite troppo disinvolte come quelle della scorsa settimana», aggiunge Bonanni riferendosi all’annuncio quasi contestuale del dividendo agli azionisti e della cassa integrazione ai lavoratori.

Sulla questione degli incentivi, ricorda Bonanni, «si è stabilito di attendere un summit che si terrà a Saragozza tra i Paesi europei». Oltre all’auto, «il Governo, su nostra richiesta, prenderà anche in considerazione qualche incentivo per il settore degli elettrodomestici, poiché i nostri produttori (come Merloni) versano in difficoltà e vi sono decine di migliaia di lavoratori a rischio in Italia». Per il futuro «Fiat ha annunciato un investimento importante, che comprende il ritorno in Italia della produzione della Panda. Ci sarà uno sviluppo per Pomigliano d’Arco, Torino e Frosinone e per noi questo è molto importante. Ma agli annunci dovranno poi seguire dei fatti», sottolinea Bonanni aggiungendo che in questo caso ritiene «ragionevole un intervento dello Stato, perché il volume di investimenti alla fine avrà ricadute positive».

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