Bondi: “Alla Bonev nessun premio patacca. Pompei? Non è un crollo, ma un cedimento”

Il ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi

Nessun premio ”patacca” all‘attrice e produttrice bulgara Michelle Bonev. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Cultura Sandro Bondi, che interviene anche a proposito del nuovo crollo a Pompei annunciando la costituzione di una Fondazione che gestirà e valorizzerà il sito ”insieme ad enti locali ed istituzioni private”.

Quello della Casa del Moralista, precisa il ministro, ”non è un crollo ma il cedimento di un tratto di muro in tufo e calcare già distrutto nei bombardamenti angloamericani del ’43. Il tratto è un rifacimento del dopoguerra”.

A proposito della Fondazione, Bondi aggiunge che è stata ”convocata per oggi una prima riunione con i presidenti della Regione Campania Stefano Caldoro e della Provincia di Napoli Luigi Cesaro”.

Quanto al premio assegnato a Venezia al film ‘Goodbye mama’, scritto, diretto e prodotto dalla Bonev, sottolinea il ministro, ”è nel catalogo della 67/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia che viene chiuso in tipografia i primi giorni di agosto. Difficile sostenere che il riconoscimento speciale nel contesto di ‘Action for Women’, promosso dalla Camera dei Deputati e dal Consiglio d’Europa, non fosse nel programma ufficiale. Per il resto, non sono solito ordinare alcunché ai direttori generali del Ministero”.

Bondi rimarca poi che la stessa Bonev ”ha dichiarato che è stata la società italiana Romantica Entertainment srl” a pagare l’ospitalità a Venezia per le 32 persone dello staff del film e ”ha aggiunto che ‘dopo aver ricevuto l’invito a ritirare un premio per il film Goodbye Mama da lei scritto, diretto e prodotto, ha ritenuto di condividerlo con il suo Paese, la Bulgaria, sostenendo tutte le spese relative alla partecipazione bulgara all’evento’. Quindi per me la questione è chiusa”.

”Distorta la verità”, aggiunge il ministro della Cultura, a proposito dell’ex marito e del figlio della sua compagna, Manuela Repetti: ”Per il figlio di Manuela, Fabrizio Indaco, si tratta di un lavoro interinale a tempo determinato presso una Fondazione che ha una sua autonomia amministrativa e non dipende dal Ministero – dice Bondi -. E’ vergognoso che si sia parlato in modo scorretto di una vicenda che riguarda un giovane che lavora per mantenersi gli studi. Su Roberto Indaco (ex marito di Manuela Repetti, ndr) posso solo dire che ho ritenuto di autorizzare una consulenza, modestissima, ad una persona che ne aveva necessità, come avrei potuto darla e come l’ho riconosciuta a qualsiasi altra persona con i requisiti per averla. Anche qui si è gettato fango ingiustamente: nessuno ha commesso alcun illecito”.

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