Bondi: “Critiche di Fini al governo sono sbagliate dalla A alla Z”

Pubblicato il 11 Settembre 2009 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA

RO250309POL_0018Le critiche di Fini al governo? Sono sbagliate «dalla A alla Z». Parola del ministro della Cultura, Sandro Bondi, che in un’intervista al quotidiano “La Stampa” prende le distanze dall’opinione del presidente della Camera sull’operato dell’esecutivo.

Fini è un «arricchimento, ma mi domando da che cosa nascano le sue critiche. Quelle al governo non le condivido, dalla A alla Z. Dice che abbiamo deluso le aspettative degli elettori e dice una cosa infondata».

Per Bondi, «sembra quasi che Fini sia appena tornato da un viaggio, che sia stato all’estero sei mesi». Fini «è un politico a tutto tondo. La sua vita è la politica e, forse, il ruolo in cui è costretto è per lui motivo di insoddisfazione».

«Vorrebbe essere più nel cuore delle decisioni e non può – prosegue il coordinatore del Pdl – E poi è vittima della sindrome che ha colpito il 98% dei politici italiani: non ha capito che Berlusconi è l’uomo del fare, non della chiacchiera».

Alcune critiche avanzate da Fini, ammette Bondi, «sono fondate. Sul partito non ha tutti i torti: si deve fare di più, avanzare proposte, coinvolgere tutti. Ma mi pare che Fini sia alla ricerca di ragioni di distinzione che si rivelano difficoltose».

Nel Pdl, aggiunge, «non c’è poco dibattito, c’è unanimità». Sugli immigrati, «Fini deve partecipare attraverso il partito, e noi faremo di più, per trovare i punti di equilibrio».

«La Chiesa – prosegue il ministro – ha il dovere di affermare i principi fondamentali del proprio magistero», e «la politica ha il compito di tradurre in leggi i propri convincimenti, anche religiosi. Ma, poi, la politica deve trovare soluzioni concrete, che sono figlie anche della mediazione».