Bondi: “Presto nuovi criteri per la pubblicità sui monumenti”

Sandro Bondi

Presto nuovi criteri ”più coerenti e adeguati” per far sì che le pubblicità affisse sulle facciate di musei e monumenti dagli sponsor che hanno contribuito al restauro siano fatte in modo più accettabile e limitate nel tempo. Lo annuncia all’Ansa il ministro dei beni culturali Sandro Bondi, dopo le polemiche e l’appello di “Venice in Peril Fund”, firmato dall’architetto  Norman Foster e dai direttori dei principali musei del mondo, e le proteste lanciate qualche settimana fa anche dal Fai, il Fondo per l’ambiente italiano, in particolare per Palazzo Ducale e il Ponte dei Sospiri a Venezia.

Gli sponsor, avverte però il ministro, sono ”un fatto positivo e insostituibile”. ”I manifesti pubblicitari che si vedono nel centro storico di Venezia e di cui si parla in questi giorni- dice Bondi – sono necessari per far fronte alle contenute risorse disponibili per il restauro dei beni culturali. L’intervento delle imprese private a favore del nostro patrimonio storico artistico è tuttavia un fatto positivo e insostituibile”. La materia delle affissioni pubblicitarie, ricorda il ministro, ”è regolata per legge dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e ogni intervento è il frutto della valutazione di ciascun sovrintendente, cui spetta l’arduo compito di interpretare le sensibilità locali”.

Considerata ”la rilevanza che il tema riveste e considerati gli appelli anche di carattere internazionale”, Bondi ha chiesto però al Segretario generale ”di mettere a punto dei criteri più coerenti e adeguati, affinchè, pur mantenendo la possibilità usufruire del sistema delle sponsorizzazioni, si adottino modalità accettabili e limitate nel tempo quando si autorizzi forme di pubblicità su beni del patrimonio culturale”.

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