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Bonus 600 euro a duemila tra assessori e consiglieri. Anita Pirovano: “E allora? Non vivo di politica”

di Redazione Blitz |10 Agosto 2020 15:01

Bonus 600 euro, l'autodenuncia della consigliera milanese Anita Pirovano (Ansa)

Non solo i 5 parlamentari, tra i percettori del bonus Inps ci sarebbero anche duemila tra sindaci, assessori, consiglieri (regionali e comunali).

Una di loro ha avuto almeno la dignità (se non  la faccia tosta) di uscire allo scoperto: Anita Pirovano, consigliera progressista del Comune di Milano si autodenuncia su facebook per la richiesta esaudita del bonus 600 euro..

Spiegatemi perché non dovrei aver diritto ai 600 euro del bonus destinato alle partite Iva in difficoltà, si chiede e chiede agli utenti.

La politica non è un vero lavoro, dice, la carica elettiva “non mi garantisce né un’indennità né i contributi Inps”.

Ma intanto deplora i 5 parlamentari, si indigna come tutti e non capisce perché la misura non abbia previsto un limite di reddito. 

Il collega: “Io ho preso la cassa integrazione…”

“Io ho un altro lavoro part time e ringrazio Dio di averlo. Durante il Covid ho ricevuto la cassa integrazione. Dovevo rinunciarvi?”.

Così il consigliere comunale di Milano Progressista e presidente della Commissione Antimafia del Comune di Milano, David Gentili, si esprime in un commento al post della collega.

Anita Pirovano: “Bonus 600 euro? Non vivo di politica”

“Mi autodenuncio. Non vivo di politica perché non voglio e non potrei.

Non potrei perché ho un mutuo, faccio la spesa, mantengo mia figlia e, addirittura, ogni tanto mi piace uscire e durante le ferie andare in vacanza”.

“Pur non cedendo alle sirene antipolitiche – scrive Pirovano su Fb – ho capito sulla mia pelle che avere un lavoro (nel mio caso più d’uno in regime di lavoro autonomo) mi consente di essere ‘più libera’ nell’impegno politico presente e ancora più nelle scelte sul futuro, per definizione incerto”.

Come tanti, prosegue, “mi indigno, perché è surreale, se un parlamentare in carica fruisce ammortizzatori sociali e penso sia paradossale che una misura di sostegno al reddito non preveda nessuna soglia di reddito”. (fonte Ansa)

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