ROMA – Il bonus cultura di Renzi, quello che dava 500 euro ai diciottenni, bocciato dal nuovo ministro Alberto Bonisoli…anzi no, a bocciarlo è il Consiglio di Stato [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,-Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Da sabato 16 giugno circolano le parole del neo titolare del Miur, intenzionato ad abolire la misura che dava ai ragazzi appena maggiorenni la possibilità di spendere appunto 500 euro in cinema, teatro, musei, concerti etc. Parole che sono state duramente attaccate dal Pd che quella riforma aveva tanto sponsorizzato quando era al governo.
Domenica 17 giugno però il Sole 24 Ore racconta un’altra verità: è stato il Consiglio di Stato a negare la proroga per il 2018 e 2019, sostanzialmente per un vizio di forma: il bonus avrebbe dovuto essere prorogato attraverso la legge di Bilancio, invece la proroga è stata inserita in un Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri). Detto tecnicamente, cioè con le parole dei giudici, manca una “norma di rango primario” che giustifichi l’estensione dei 500 euro.
Come spiega Giuseppe Latour sul Sole 24 Ore
Manca, cioè, una norma di rango primario che giustifichi questo allungamento dei tempi. La proroga, infatti, non è stata inserita esplicitamente nell’ultima legge di Bilancio, come era stato negli anni scorsi. La prima versione del bonus era stata regolata dalla manovra del 2016, poi attuata dal Dpcm 187/2016: qui si prevedeva l’agevolazione per chi avrebbe compiuto 18 anni nel 2016. Con la legge di Bilancio 2017 era stata disposta l’estensione ai diciottenni del 2017: da qui erano nato un provvedimento di modifica del decreto 187. L’ultima legge di Bilancio, invece, ha optato per una soluzione diversa. E si è limitata a prevedere, nelle tabelle di stanziamento delle risorse finanziarie del Mibact per il 2018 e il 2019, uno spazio per rinnovare l’agevolazione.
Quindi ha voglia il Pd a dire ora che il comportamente del ministro è irresponsabile e che toglie risorse ai diciottenni. Consivisibile o meno che sia l’atteggiamento di Bonisoli, dovrebbero innanzitutto riflettere sulla figura da “dilettanti allo sbaraglio” che il governo o gli uffici legislativi del ministero hanno avuto quando hanno deciso di inserire la proroga in quel Dpcm.
Cosa si può acquistare col bonus:
biglietti teatrali;
biglietti per visioni cinematografiche;
biglietti per visitare musei e mostre;
biglietti per partecipare ad “eventi culturali” (come per esempio il Salone del Libro o il Festival di Venezia);
biglietti per visite ai monumenti, gallerie, aree archeologiche, parchi naturali;
biglietti per “spettacoli dal vivo” (concerti, spettacoli circensi, ecc.) ;
acquisti di libri;
acquisti di testi scolastici (anche nella versione ebook);
l’acquisto di musica registrata;
la frequenza a corsi di musica;
la frequenza a corsi di teatro
la frequenza a corsi di lingua straniera.