ROMA – Alla fine, con un po’ di ritardo è arrivata la “bollinatura” che rende in qualche modo ufficiale la bozza della Legge di Stabilità in mano a Giorgio Napolitano. Significa che Corte dei Conti ha visto e fatto, appunto, i Conti. E che ha ritenuto che le coperture per la manovra siano più o meno credibili.
C’è voluto più de previsto per la bollinatura anche per la questione del bonus ai bambini che nasceranno nel triennio 2015-20188. Bonus annunciato da Renzi in tv, da Barbara D’Urso, e poi rivisto, se non altro nelle cifre. Proprio per far tornare i conti.
Bonus per i nati nel triennio 2015-2018: si restringe la platea dei beneficiari. I soldi, infatti, secondo quanto si legge nella bozza della legge di Stabilità inviata il 21 ottobre a Giorgio Napolitano a tutte le famiglie che abbiano un Isee inferiore a 30mila euro. Non si tratta, sia chiaro, di reddito a 30mila euro, ma di valore Isee. Difficile tradurre in modo esatto a quanto 30mila Isee corrisponda, troppi i fattori che entrano nel calcolo. A voler essere approssimativi bisogna più o meno raddoppiare Isee per sapere se si rientra o meno nel bonus bebè. Non 90mila, quindi, ma qualcosa in meno.
Confermato, invece, che il bonus sarà versato mensilmente e non in un’unica soluzione come invece anticipato dai giornali nel primo pomeriggio di oggi 22 ottobre: in totale si tratterà di un bonus non inferiore ai 900 euro per il 2015, esteso anche ai bambini adottati. Fino a esaurimento risorse. Occorrerà quindi affrettarsi a richiederlo. Vale infatti il principio del “chi primo arriva prende il bonus”. Se le risorse finiscono, infatti, l’Inps chiarisce che non ce ne sarà più per nessuno.
Così la bozza:
“Il fondo da 500 milioni di euro per le famiglie è destinato all’erogazione in favore dei nuclei familiari di un assegno in un’unica soluzione per ogni bambino nato o adottato, a decorrere dal 1° gennaio 2015”.
Il bonus verrà definito
“con decreto non regolamentare del presidente del consiglio dei ministri, su proposta del ministro della salute e del ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa con la conferenza unificata, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data”.
Ma sarà “non inferiore ai 900 euro” e potranno usufruirne i genitori “in possesso di un valore dell’Isee per nucleo familiare non superiore a 30.000 euro annui”.
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