Borsino del Quirinale alla vigilia della prima votazione: sei nomi e un outsider.
L’elezione del presidente della Repubblica ha luogo a scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea (630 deputati, 315 senatori, 58 delegati regionali). Dal quarto è sufficiente la maggior assoluta. Così stabilisce l’articolo 83 della Costituzione.
L’incertezza regna sovrana. Molte le incognite, le pregiudiziali, i veti incrociati, i mal di pancia. E 274 parlamentari hanno cambiato casacca; 126 solo nel 2021.
Una escalation figlia delle dinamiche che hanno portato alla nascita del governo Draghi. Il M5S ha accusato il colpo più di tutti con fughe ed espulsioni. Con un ambientino del genere è ragionevole pensare di tutto.
Attualmente il borsino del Quirinale vede sei nomi possibili e una Miss o un mister X ( nomi più o meno blindati ). Comunque la scelta è incertissima.
MARIO DRAGHI – Con lui nessun perde. Per carità, Supermario è sempre in prima fila però piace un po’ meno. Tuttavia, considerata la debolezza degli attori in campo, il potrebbe essere la scelta obbligata di molti.
SILVIO BERLUSCONI – Al momento non ha i numeri. Tuttavia se il Cavaliere salisse al Colle il giorno dopo salterebbe il governo. E ciò non può essere accettato dai centristi, dai peones azzurri sicuri di non rientrare in Parlamento, da taluni ministri rimasti finora in silenzio come Brunetta e la Carfagna. Tira aria di franchi tiratori.
GIULIANO AMATO – È da cinque elezioni presidenziali tirato in ballo. Gioca a suo sfavore la “furbata” del 1992 quando da premier autorizzò dalla sera alla mattina un prelievo forzoso dei conti correnti degli italiani e rischia l’impopolarità. E poi è troppo sponsorizzato dalla sinistra Pd.
PIER FERDINANDO CASINI – Democristiano centrista pare piaccia a tutti. È l’unico super partes del mazzo. Anche i circoli rossi e rose’ della sua Bologna non lo contestano più. È un segnale non irrilevante. Pierfurby garantisce tutti.
MARTA CARTABIA – Ha un profilo ecumenico. E ci siamo. Ma è poco gradita ai Cinquestelle e poi è in politica da un anno soltanto. Dunque non avrebbe la necessaria esperienza. Ma resta in corsa.
MISS/MISTER X – Se si ritira Berlusconi il Centrodestra farà un nome gradito anche il centrosinistra. Ma chi potrebbe essere? Tre nomi: Letizia Moratti, Franco Frattini, Marcello Pera. E un quatro: Giulio Tremonti. Letta vuole un patto di maggioranza, ma oltre al no al Cavaliere non sa andare. E la linea di Conte è fissata nell’ultimo summit: “ Aspettiamo “.
E poi, forse la soluzione migliore per tutti: la conferma di Sergio Mattarella.