Lampedusa, Bossi: “Berlusconi caccerà i clandestini”, ma Mantovano lascia il governo

Silvio Berlusconi a Lampedusa (foto LaPresse)

ROMA – ”Svuoterà Lampedusa mandandoli via”: Umberto Bossi non ha dubbi. Alla fine, unico risultato utile che il leader del Carroccio ha sempre chiesto con forza, Berlusconi riuscirà a risolvere l’emergenza che ha messo in ginocchio l’isola invasa da migliaia di immigrati. Come? Sul metodo, più che certezze, il Senatur ha auspici. ”Verranno mandate delle navi?” gli chiedono i giornalisti che affollano il Transatlantico, in una pausa della discussione sulla legge sul processo breve. ”Lo spero”, risponde.

Non è più il ‘fora de ball’, di ieri, ma il senso è chiaro: i clandestini se ne devono andare. Ma se il leader della Lega è fiducioso sull’esito dell’azione del Governo, l’opposizione critica duramente la visita lampo del premier a Lampedusa e l’operato dell’Esecutivo. ”E’ arrivato Cetto La Qualunque”, dicono alcuni senatori del Pd ironizzando sulle uscite di Berlusconi e paragonando il presidente del Consiglio al personaggio del comico Antonio Albanese.

E sull’immigrazione, sempre più terreno di scontro politico, da oltre oceano interviene anche il presidente della Repubblica Napolitano che invoca un maggior coinvolgimento dell’Europa nella gestione dell’emergenza. ”Quello degli sbarchi a Lampedusa – dice il capo dello Stato durante una intervista pubblica alla New York University – non è solo un problema italiano, perché a Lampedusa non c’è solo la frontiera dell’Italia, ma anche quella dell’Europa”.

E l’Europa, per Napolitano, può farcela solo se ha una politica comune. ”So che c’è una riluttanza a fare questo passo – ammette – ma bisogna superarla”. Le parole del presidente della Repubblica piacciono al ministro dell’Interno Maroni che lamenta la ”solitudine” in cui l’Italia ha affrontato ”un’emergenza umanitaria senza precedenti per numeri e per intensità, senza ritardi”.

”L’Europa non si è vista, – dice – molte altre istituzioni che avrebbero potuto e dovuto intervenire non si sono viste”. Ma sulla azione dell’Esecutivo, sostenuta da tutta la maggioranza, l’opposizione la pensa diversamente e va giù duro. ”Non è possibile – dice critico il segretario del Pd Bersani – che Maroni dica in aula una cosa, e un altro ministro dica ‘fora de ball’. Non è possibile che a Bologna, a Lucca o a Prato, se c’è un amministratore che si offre per fare la sua parte, venga attaccato dai partiti che sostengono il governo. Se le cose stanno così, se volete fare il ‘fora de ball’ allora fatelo da soli”.

Critiche e molta ironia anche sulla ricetta del premier per ”salvare” Lampedusa. E l’invito di Berlusconi a ”colorare le case dell’isola come a Portofino”, l’annuncio di avere acquistato una villa per diventar lampedusano e l’elenco delle buone intenzioni del Governo per rilanciare il turismo e aiutare la popolazione vengono visti come mezzucci demagogici di un ”clown tragico”.

”Ogni occasione, – dice il senatore del Pd Beppe Lumia – soprattutto le emergenze, è buona per mettere in campo le sue doti di imbonitore populista”. A dare l’assist all’opposizione, in serata, arriva, poi, a sorpresa, l’annuncio di dimissioni del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano. Dietro alla decisione di lasciare del deputato pugliese ci sarebbe il numero di immigrati destinati alla tendopoli di Manduria. ”E’ la prova delle finzioni e delle fratture in un governo che ha svenduto il Sud alla Lega in cambio del voto sul processo breve”, è la lettura dell’opposizione che profetizza un Governo ormai spaccato.

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