Bossi: “Berlusconi ha i numeri, ora federalismo e riforma fiscale”

Pubblicato il 31 Dicembre 2010 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA

Bossi e Berlusconi

Bossi  sembra più sicuro: Berlusconi lo ha rassicurato di avere i numeri in Parlamento per uscire dall’ormai celebre “palude romana”. I voti per le riforme, anzitutto il federalismo e il fisco, secondo l’agenda che sta più a cuore al leader della Lega. ”Berlusconi ha capito bene le cose, non è uno che fa accordi con chiunque”: Bossi lo ha sottolineato parlando nella notte di giovedì a Ponte di Legno e ripetendo ancora una volta che avrebbe preferito andare al voto ma di essere tranquillo perché Berlusconi gli ha detto di aver trovato i numeri. ”Se ha i numeri sta lì, il governo va avanti – ha detto -. Il voto era una ottima possibilità, capivo che il clima si sarebbe avvelenato”. E Bossi è sicuro che si sarebbe vinto ”alla grande e con il voto – ha detto – avremmo messo tutti a tacere”. ”A me – ha aggiunto – sta sulle balle la palude romana” ed è da questa che ha messo in guardia Berlusconi. ”La palude c’è – ha concluso – e bisogna stare attenti a non caderci dentro”.

”Facciamo il federalismo – ha aggiunto il segretario del Carroccio – e poi qualcos’altro, innanzitutto la riforma fiscale. Ho chiesto a Tremonti se la sta facendo e lui mi ha risposto di si”. Umberto Bossi è inoltre fiducioso sull’approvazione del federalismo anche ”perché – ha sottolineato – chi vuoi che si metta contro il federalismo?”. Bossi è fiducioso anche sul voto di Fli: ”Se andate nello studio di Fini alla Camera c’è una statua di Alberto Da Giussano. Glie l’ho regalata io tre o quattro mesi fa”. E comunque opporsi al federalismo, secondo il segretario del Carroccio, non porterà voti al Sud. ”Se vuoi prendere voti al sud non devi fare una lega del Sud – ha spiegato – perché quelli vogliono essere come i lombardi non l’opposto”.

La tenuta della maggioranza è però pregiudicata dal futuro voto sulla mozione di sfiducia al ministro Bondi, duramente criticato per il crollo di alcuni edifici a Pompei. Bossi spera che la mozione venga ritirata: ”Spero che lascino perdere e la ritirino. Secondo me non c’entra niente: è abbastanza un buon ministro. I soldi non ci sono. Secondo me è una brava persona”.

Bossi parla anche della legge elettorale, che da Fli al Pd vorrebbero cambiare: manda avanti Calderoli, è lui l’uomo della Lega incaricatro di avviare il negoziato con l’opposizione. “Ho già mandato avanti Calderoli – ha detto parlando del ministro della Semplificazione che ha replicato a Bersani dicendosi pronto a un incontro sul federalismo e ha lanciato il dialogo sulla riforma costituzionale -. Chi vuole, sa già che deve parlare con lui”.

Il leader della Lega ripensa ai petardi che hanno danneggiato la sede della Lega Nord di Gemonio: se fossero scoppiati mentre passava lui, che poco prima era rientrato a casa con la scorta, ”sarebbe successo un casino”. E’ stato lui stesso a dirlo a Ponte di Legno. ”Antifa – ha detto riferendosi alla scritta lasciata sul muro dagli autori del gesto – sono i nuovi fascisti. Sono gente che danneggia la sinistra democratica: la gente normale si spaventa”. A Bossi cose simili, ha ricordato, sono successe anche in passato: nel 1992 a Luzzara (Reggio Emilia) e, in tempi recenti, la bomba carta vicino alla prefettura di Padova dove era andato con Silvio Berlusconi per verificare i danni dell’alluvione.

Per quanto riguarda l’accordo Fiat su Pomigliano dice: “La realtà dice che bisogna cambiare le regole. Il problema – ha spiegato – non ce l’hanno solo i lavoratori ma anche la Fiat e vedere i problemi solo dal lato dei lavoratori e’ riduttivo”. E comunque ”perché – ha chiesto Bossi – i lavoratori della fabbrica hanno votato a favore? E’ meglio che la Fiat vada all’estero? No, che resti qui”.

Infine un riferimento al caso del giorno, l’estradizione di Cesare Battisti da parte del Brasile. La decisione di concedere l’asilo politico a Battisti ”può avere conseguenze sia sull’Italia, sia sul Brasile”, come ad esempio ”ritorsioni o boicottaggi. Il presidente del Brasile è di sinistra – ha osservato il segretario della Lega – e quindi probabilmente non ci sarà l’estradizione. E’ chiaro che il governo è sotto pressione da parte dei parenti delle vittime: le morti ci sono state”. ”L’Italia – ha aggiunto – è un Paese che ha la sua importanza, amicizie forti ed è ascoltato. Secondo me anche il Brasile ci penserà su un po”’.