Lega Nord, Bossi “grazia” insorti Pontida. Calderoli si arrabbia: “Violi le regole”

Umberto Bossi e Roberto Calderoli (LaPresse)
Umberto Bossi e Roberto Calderoli (LaPresse)

ROMA  – Lo scontro interno alla Lega Nord torna a riaccendersi. Motivo del contendere, stavolta, è la revoca dell’espulsione di alcuni militanti, disposta da Umberto Bossi e contestata da Roberto Calderoli. La questione di fondo è sempre la stessa: la divisione tra fazioni nel Carroccio. La ‘bomba’ esplode nel pomeriggio del 6 agosto quando l’Ansa pubblica il contenuto di due lettere che Bossi ha inviato a due esponenti ‘cacciati’ dal Comitato di Disciplina del partito.

“Il presidente federale della Lega Nord, richiamandosi all’articolo 14 dello Statuto e all’articolo 12 del vigente Regolamento – si legge nella lettera – ha deliberato di accogliere il ricorso da lei presentato e di revocare il provvedimento di espulsione emanato nei suoi confronti. La delibera si intende immediatamente esecutiva”.

Poche righe, inviate per conoscenza anche “all’ufficio Regolamenti e Tesseramenti” del Carroccio, che si concludono con i tradizionali “saluti padani” e la firma di Umberto Bossi in calce. Tanto basta per creare scompiglio nel movimento. La reazione ‘ufficiale’ della Lega arriva per voce di Roberto Calderoli: “Per quello che si può apprendere dalle agenzie di stampa, la procedura seguita appare in contrasto con quanto previsto dal regolamento federale della Lega Nord”, afferma l’ex ministro. Si tratta di interpretazione del regolamento. Per Bossi, al presidente è concesso il diritto di revocare le espulsioni dei militanti da oltre 10 anni; per Calderoli, tale diritto è limitato per chi è nella Lega da più di 20 anni.

Al di là delle regole, sullo sfondo c’è l’irrisolta questione delle correnti. Le due revoche di Bossi riguardano Flavio Tremolada e, soprattutto, Marco Desiderati, entrambi bossiani. Quest’ultimo è stato eletto nel consiglio federale della Lega, uno degli organi di maggiore rilievo nel movimento. Le due espulsioni risalgono allo scorso 13 maggio, quando furono deliberate all’unanimità dopo le proteste dei dissidenti a Pontida.

Ma non finisce qui. In serata, Bossi replica così a Calderoli: “Le revoche delle espulsioni sono più di due” e riguardano “tutti quelli che me lo hanno chiesto”, dice il senatur. “Le espulsioni fanno male alla Lega – conclude – Si perdono voti. Non devono più esistere e al prossimo congresso chiederò di eliminare la possibilità di eliminare la gente”.

 

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