Il Giornale attacca Bossi: “La moglie è alla guida del partito”

ROMA – “La Lega non è Maroni, né Reguzzoni, ma Bossi”. Calderoli è perentorio, sul capo non si scherza, soprattutto ora che è sotto assedio. Complotti intestini, infedeltà degli alleati, la base che scalpita, la stampa carogna…Ce ne è abbastanza anche per un leader carismatico e rotto a ogni battaglia. Ma i nemici hanno fatto i conti senza l’oste. O meglio, l’ostessa. Sì perché, stando al dettagliato resoconto de Il Giornale, Lady Marrone in Bossi, sposata in seconde nozze e baby-pensionata, ha strigliato per bene il marito gridandogli al telefono di darsi una mossa e fare piazza pulita all’interno del partito. “Ma non vedi che ti stanno cacciando? Devi sbatterli fuori tutti! Tutti! A cominciare da Maroni! E poi Fontana e Tosi e anche Giorgetti! Ti stanno tradendo!”

La sfuriata della first lady padana è avvenuta alla tradizionale rimpatriata agostana a Calalzo di Cadore, raccontano i testimoni, che riportano fedelmente anche ogni singolo punto esclamativo. Anzi, la fuga precipitosa dall’Hotel Ferrovia sarebbe stata ordinata dalla signora, unico essere umano cui Bossi è costretto ad ubbidire. E senza un fiato, men che meno una pernacchia. Una ramanzina in piena regola, non una scenata coniugale. La consorte ha deciso che la misura era colma, il marito era ora che aprisse gli occhi e cominciasse a darsi una guardata in giro, specie alle spalle.

Secondo Il Giornale, ma la circostanza sembra di dominio pubblico, la consorte è il cuore e il cervello del famoso “cerchio magico”, quel cordone sanitario stretto intorno al capo sofferente, di cui fanno parte anche il vicepresidente del Senato Rosy Mauro e il giovane enfant prodige Reguzzoni, capogruppo alla Camera. Il gruppo ristrettissimo detiene una funzione al limite del sacrale, custodendo alla lettera la forza residua di un capo debilitato dalla malattia.

E’ depositario della salvaguardia del corpo del Capo, insomma. Ciò che racconta Il Giornale, però, è molto di più. Sentite cosa riferiva anni fa l’eurodeputato Francesco Speroni (l’onorevole che dopo aver smesso il cravattino di cuoio alla Clint Eastwood va a 300 all’ora sulle autostrade tedesche). Speroni, suocero di Reguzzoni, è illuminante: “Manuela non è solo la moglie del capo. Da quando è stato male ha tenuto anche una gestione politica”. E le redini del comando, sebbene da una posizione strategicamente defilata, non ha intenzione di mollarle adesso. I rapporti con Maroni e Giorgetti sono definitivamente deteriorati. Ora c’è Calderoli che si è messo a fare il body-guard di Bossi, conscio che mai come in questo momento le contraddizioni di una Lega schizofrenica (di lotta e di governo la formula abusata) rischiano di farla implodere. I militanti saranno rassicurati: il Capo sta bene, il timone è saldo, non ci sono divisioni. Ma a quelli che votano Lega, diciamo così, laicamente, per puro interesse, per simpatia ecc., farà piacere che a guidarli in realtà è una donna di cui non sanno nulla, tranne che è la moglie del leader. Non bastava il delfino eventuale, detto il Trota. E’ proprio vero che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. La pensava così anche Macbeth.

Gestione cookie