Bossi rilancia: 'Ministeri a nord'. Alemanno: 'Si rassegni'

ROMA – Umberto Bossi rilancia e il sindaco di Roma Gianni Alemanno frena. ''I ministeri devono andare al Nord, è obbligatorio. La testa deve essere a Milano e Torino, le gambe le possiamo lasciare a Roma''. Umberto Bossi rilancia. E afferma che lo spostamento delle sedi di alcuni dicasteri al Nord si deve fare. Su questo punto la Lega non molla. Ma riaccende cosi'lo scontro con Roma.

''Bossi si deve rassegnare. Non ci sara' nessuno spostamento'', tuona il sindaco Gianni Alemanno. Mentre il presidente della provincia, Nicola Zingaretti, lancia l'allarme per la volonta' del governo di ''colpire la capitale''.

Bossi in serata spiega ai militanti del Carroccio che spostare ''la testa'' dei ministeri al Nord, a Milano e a Torino, e' ''obbligatorio'':''Se non ci teniamo la testa finiamo male. Saremmo noi a rimetterci, gli altri se la cavano sempre''. Un messaggio che arriva a una settimana dal tradizionale raduno di Pontida, il 19 giugno, quando la Lega iniziera' la raccolta delle cinquantamila firme necessarie per la proposta di legge popolare presentata questa settimana in Cassazione, proprio per la ''territorializzazione dei ministeri''. Ma le parole del leader del Carroccio hanno fin d'ora come effetto quello di rialzare il livello di allarme a Roma. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva infatti spiegato che non ci sarebbe stato trasferimento di ministeri, si sarebbe trattato solo ''di uffici di rappresentanza''.

E le dichiarazioni di Bossi non sembrano andare in questa direzione. La risposta a muso duro del sindaco Alemanno non si fa percio' attendere: ''Bossi si deve rassegnare. La capitale e' una e non permetteremo nessuno smembramento delle sue funzioni. Basta con le provocazioni, che servono soltanto alle strumentalizzazioni politiche della sinistra. In Parlamento il Pdl garantira' Roma e i diritti di Roma in ogni settore''. Ma intanto il presidente della provincia Nicola Zingaretti, incalza: ''Dopo il ministro della Cultura Galan che voleva chiudere il Festival del Cinema di Roma e il viceministro Castelli che vuole tassare il Gra'', con questo rilancio della proposta dello spostamento dei ministeri al Nord, ''il governo Bossi-Berlusconi si segnala sempre piu' solo nella volonta' di colpire la Capitale. E per fortuna che qualcuno diceva che questo era un governo amico di Roma''.

Gestione cookie