Bozza riforme: “Forte governo in forte parlamento”

ROMA, 4 MAR – Rafforzare rappresentanza; semplificare procedure parlamentari;favorire governi di legislatura; valorizzare gli interessi delle Regioni nel processo legislativo; costruire un forte Governo in un forte Parlamento. Sono questi gli indirizzi posti dai tecnici delle riforme nella bozza definitiva che l’Ansa e’ in grado di anticipare.

La normativa, si legge nel testo messo a punto dal responsabile Riforme del Pd Luciano Violante, dal vicepresidente del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello, dal deputato dell’Udc Ferdinando Adornato, da Italo Bocchino di Fli e dal parlamentare dell’Api Pino Pisicchio, puo’ essere distinta in tre blocchi di norme ”coerenti tra loro”, ma ognuno con autonomia rispetto agli altri. Il primo blocco riguarda la ‘Forte rappresentanza’, il secondo il ‘Forte Parlamento’, terzo, il ‘Forte Governo’.

FORTE RAPPRESENTANZA – Riduzione del numero dei parlamentari: i deputati saranno 508, 8 dei quali nella circoscrizione Estero, mentre il Senato sara’ eletto su base regionale, salvo i seggi assegnati alla circoscrizione Estero e sara’ composto da 254 senatori (4 all’Estero); elettorato attivo per Camera e Senato a 18 anni, mentre quello passivo sara’: per la Camera a 21 anni e per Palazzo Madama a 35. E’ prevista una riduzione da 7 a 5 del numero minimo di senatori per regione.

FORTE PARLAMENTO – Si prevede una semplificazione del procedimento legislativo con superamento del bicameralismo paritario e l’introduzione di elementi di federalismo istituzionale. Si parlera’ di ‘Bicameralismo eventuale’ e non piu’ obbligatorio e del potere di richiesta del voto a data fissa da parte del presidente del Consiglio. ”Nel caso si accettasse la ripartizione delle competenze tra Camera e Senato sulla base dell’art. 117 della Costituzione – si legge nella nota informativa preliminare alla bozza – la previsione presso il Senato della Commissione per il parere obbligatorio sui ddl relativi alle Regioni, introdurrebbe un elemento di federalismo”.

FORTE GOVERNO – Potenziamento del ruolo del presidente del Consiglio e consolidamento del governo. La fiducia e’ data al solo premier a maggioranza semplice. La sfiducia (solo costruttiva) dovra’ essere data, invece, a maggioranza assoluta. Il presidente del Consiglio puo’ chiedere al presidente della Repubblica la nomina e la revoca dei ministri e puo’ chiedere il voto a data fissa dei provvedimenti del Governo e ha la facolta’ di chiedere al capo dello Stato lo scioglimento delle Camere. Si prevedono effetti semplificatori del voto di fiducia.

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