Il Wwf: “Una riunione con la Brambilla e il governo ha ceduto agli stabilimenti”

Michela Brambilla

ROMA – L’Assobalneari non ha fatto altro che consegnare i propri “desiderata” al ministro del Turismo, Michela Brambilla, ed ecco che poco più di un anno dopo il governo mette per iscritto su una legge tutti i desideri dell’associazione degli imprenditori del settore. Questo sostiene il Wwf: “I fatti ed i documenti parlano chiaro – denuncia il Wwf – Il 27 gennaio 2010 in un incontro con il Ministro Brambilla, l’Assobalneari consegna una nota con cui si chiedono sostanzialmente tre cose: la proroga delle concessioni in essere sino al 2015, la previsioni di concessioni demaniali cinquantennali e l’introduzione del diritto di superficie sul demanio marittimo. Il governo ha prorogato le concessioni in essere sino al 2015 con la legge n. 25/2010 ed intende introdurre per decreto legge il diritto di superficie per novant’anni, entrando in aperto conflitto con gli orientamenti della Commissione Europea sulla libera concorrenza e aprendo allo scempio ulteriore delle nostre coste; alla luce di questo poca importanza ha la previsione di concessioni demaniali di cinquant’anni perché chiaramente a il tempo di occupazione demaniale sarà condizionato non dalla concessione ma dal diritto di superficie che garantirà comunque la permanenza degli immobili realizzati”.

“Il governo – lamenta ancora l’associazione del Panda – per venire incontro all’Assobalneari non solo ha prorogato anche le concessioni demaniali in scadenza garantendole sino al 2015, ma con la stessa legge (L. 25/2010) ha consentito ai titolari di concessioni di sei anni di fare richiesta, in ragione degli investimenti effettuati o di quelli che intendono fare, di una proroga ventennale. Insomma, indipendentemente dalla modalità di assegnazione della concessione, molti stabilimenti sono oggi garantiti sino al 2035. In questo quadro il governo inserisce il decreto legge sulle concessioni novantennali che evidentemente mirano a nuovi insediamenti perché, come abbiamo detto, gli stabilimenti esistenti già oggi hanno avuto sufficienti garanzie. Il modello che sembra volersi perseguire è quello della cittadelle del divertimento: piscina, palestra, sauna, bar, ristorante, discoteca, negozietti oltre ai soliti spogliatoi, cabine, bagni e docce costituiscono un’insieme dove ombrelloni e sdraio sono l’ammennicolo che giustifica la concessione demaniale”.

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