Cos’è il “Bunga Bunga”? “Orgia anale e per di più violenta”

Noemi Letizia, la prima a parlare di "bunga bunga" un anno fa

Nel lessico berlusconiano “bunga-bunga” è solo l’ultima parola arrivata. Ma cos’è questa pratica sessuale, citata ultimamente dalla marocchina Ruby invitata alle feste ad Arcore che sarebbe stata tirata fuori dai guai proprio dal premier? L’Urban Dictionary online scrive, in inglese: “Savagely brutal anal gang-rape. Fabled punishment for trespassing on the tribal land of a fictitious African tribe”.

Un rito violento, un’orgia anale, uno stupro di gruppo: è descritta come una pratica selvaggia, ma forse quella a cui si allude nella cronaca di questi giorni è una versione soft. Insomma un rito tribale, almeno nella finzione presa in prestito probabilmente dall’harem del colonnello libico Muammar Gheddafi.

Negli ultimi giorni il bunga-bunga è solo tornato in auge nel vocabolario del premier, o almeno del suo entourage. Tornato sì, perché nel 2009 Noemi Letizia aveva attribuito proprio a Berlusconi una barzelletta sul bunga bunga: “Vi sono due ministri del governo Prodi che vanno in Africa, su un’isola deserta, e vengono catturati da una tribù di indigeni. Il capo tribù interpella il primo ostaggio e gli propone: “Vuoi morire o bunga-bunga?”. Il ministro sceglie: ”bunga-bunga”. E viene violentato. Il secondo prigioniero, anche lui messo dinanzi alla scelta, non indugia e risponde: ‘”Voglio morire!”. Ma il capo tribù: “Prima bunga-bunga e poi morire”.”

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie