La necessità di regolamentare l’uso del burqa e del niqab che nascondono il volto da parte delle donne mussulmane viene affrontata anche al Senato dove il Pdl ha presentato una mozione (prima firmataria la senatrice Ada Spadoni Urbani) volta a ”risolvere le problematiche poste alla sicurezza pubblica dalle consuetudini di adoperare in Italia il burqa ed altri strumenti che non consentano una precisa identificazione”.
”Premesso che non si tratta di un atto volto a discriminare in alcun modo le convinzioni religiose – ha detto la senatrice Urbani – perché siamo fermi sostenitori della libertà di ciascuno di credere in ciò che vuole, in Italia ci sono norme, come l’articolo 5 della legge 152 del 1975, che vietano gli accessori che nascondono il volto rendendo difficoltoso il riconoscimento delle persone nei luoghi pubblici in molti dei quali, di solito, avvengono attentati”.
L’obiettivo della mozione è l’adeguamento della normativa del 1975 alla mutata realtà sociale, come era già avvenuto una prima volta con la legge antiterrorismo 689 nel 1981. ”Ci siamo attivati – ha spiegato la senatrice Urbani – anche per venire incontro alle sempre più numerose richieste di tutela di tanti cittadini italiani e delle forze dell’ordine che operano sul territorio nazionale. L’accostamento fatto da qualcuno con quanto accaduto in Francia e in qualche altro Paese europeo non c’entra”.
La mozione impegna il governo a trovare modi di riconoscimento delle persone (vietando ovviamente l’occultamento del volto) nel rispetto dei diritti costituzionalmente garantiti che vengono opportunamente richiamati nella mozione.