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Milano, busta esplosiva alle Poste: indirizzata alla Lega Nord

di admin |27 Marzo 2010 10:38

Busta esplosiva indirizzata alla sede della Lega Nord

Una busta esplosiva è stata recapitata, oggi, 27 marzo, prima dell’alba, in un centro postale di Milano, dove ha provocato una fiammata che ha ferito un dipendente.

E’ accaduto alle 5.40, quando D.P., 57 anni, stava smistando della corrispondenza, e ha trovato la busta sospetta. Non ha fatto in tempo a darle una maggiore occhiata che è esplosa, ferendolo, pare in modo non grave, a mani e volto. L’uomo è stato trasportato dal 118 al Policlinico in codice giallo. Sul posto si trovano polizia e vigili del fuoco.

Secondo quanto si è appreso dagli investigatori milanesi, la busta esplosiva era indirizzata alla sede della Lega Nord, in via Bellerio. Per quanto si sa, non c’era una persona indicata come destinatario. Sul luogo dell’esplosione, le Poste di piazzale Lugano, nella zona nord della città, si trovano anche gli artificieri, che stanno effettuando ulteriori verifiche ad altri pacchi e buste, e la Digos.

La busta esplosiva, secondo indiscrezioni, sarebbe stata rivendicata dallo stesso gruppo della galassia del Fai (Federazione anarchica informale) che ha colpito l’Università Bocconi il 15 dicembre scorso. Si tratta del gruppo che si sigla «Sorelle in armi, e che in quell’occasione aveva piazzato in un tunnel dell’ateneo un tubo esplosivo, detonato solo in parte e in un orario notturno, forse per errore.

«Ho sentito un boato, un rumore sordo e gente che accorreva verso Pietro. Poi ci hanno evacuati. So che lui si è ferito alle mani e si è bruciato i capelli. Era stordito». È il racconto di uno dei colleghi di Pietro De Simone, 56 anni, il postino ferito mentre maneggiava un pacco bomba nell’ufficio di smistamento di piazzale Lugano a Milano. «Era poco prima delle 6 e stavamo smistando la corrispondenza quando c’è stata l’esplosione -, riferisce un altro collega che, insieme con tutti gli altri dipendenti sosta nei giardini antistanti l’ingresso dell’ufficio postale dopo l’evacuazione – Poi è venuta l’ambulanza e hanno portato via Pietro». Gli agenti della polizia scientifica sono appena andati via dopo aver messo nel baule dell’auto una busta con del materiale, probabilmente i residui dell’esplosione. Molti sono preoccupati per il futuro: «A volte non ci pensiamo, ma quando accade un fatto così vicino a noi è difficile poi lavorare pensando che ogni lettera può essere un pericolo».

La reazione delle forze politiche non si è fatta attendere. «La Lega è una forza di popolo, una forza tranquilla e decisissima, e non sarà certo un pacco esplosivo a turbare la nostra serenità o la nostra determinazione ad attuare il cambiamento per via democratica»: lo ha detto il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, commentando l’episodio di Milano.

«Esprimiamo solidarietà e affetto all’impiegato delle Poste che è rimasto ferito nello scoppio – ha aggiunto Calderoli – e nel contempo ricordiamo che il clima di odio aizzato da molti contro la Lega porta a frutti avvelenati, così come ha portato a frutti avvelenati con l’attacco a Berlusconi». «Ma non sarà Giove tonante – ha concluso il ministro – a far tremare il popolo e tantomeno la Lega. Nessuna provocazione, nessun attacco ci faranno recedere dalla nostra via, che è la via delle riforme e del cambiamento democratico».

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