“Cacciare la canaglia romana coi fucili”, assolto Bossi dall’accusa di vilipendio delle istituzioni

Pubblicato il 2 Ottobre 2009 - 20:40 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi è stato assolto con formula piena dall’accusa di vilipendio nei confronti delle istituzioni e minaccia aggravata a Ministro dello Stato «perché il fatto non sussiste». Lo ha stabilito il giudice Anna Maria Fornelli del Tribunale di Verbania al termine di un procedimento nei suoi confronti aperto dalla Procura per alcune frasi pronunciate dal leader del Carroccio il 6 aprile 2008, durante un comizio elettorale davanti a circa 250 persone, a Intra.

In quell’occasione Bossi aveva detto, riferendosi indirettamente all’allora Ministro degli Interni Giuliano Amato, che «per fermare i romani che hanno stampato delle schede elettorali che sono una vera porcata, se necessario, potremmo anche imbracciare i fucili. Non voglia il cielo che domani dobbiamo trovarci a cacciare la canaglia romana con i fucili in mano».

Il “senatur” era assente in aula: il suo legale è il parlamentare leghista Matteo Brigandi sostituito per questa udienza da Luigi Pisoni del Foro di Milano.