Calcio scommesse, nel decreto sviluppo un tetto alle giocate

Pubblicato il 8 Giugno 2011 - 19:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nel decreto sviluppo, all’esame delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, verra’ presentato un emendamento per porre un argine allo scandalo del calcioscommesse. Lo ha annunciato uno dei due relatori al provvedimento, il leghista Maurizio Fugatti. L’emendamento prevede un tetto alle singole scommesse e l’obbligo di segnalarle ai monopoli.

Fugatti ha riferito ai cronisti che durante una riunione di maggioranza dedicata al decreto, la Lega ha chiesto che all’interno del provvedimento sia data una risposta al nuovo scandalo che sta colpendo il calcio italiano. Essendo scaduti i termini per i gruppi parlamentari per presentare gli emendamenti, la proposta di modifica in questione verra’ depositata dai relatori, che non hanno limiti di tempo come i gruppi.

”Noi crediamo – ha affermato l’esponente del Carroccio – che questa vicenda non faccia bene allo sport, per questo stiamo pensando ad un emendamento”. Esso porrebbe innanzitutto un tetto alle singole scommesse, nonche’ l’obbligo di segnalare tutte le giocate ai Monopoli dello Stato, che in caso di una quota di scommesse anomala potrebbe sospendere la partita stessa.

Fugatti ha riferito ai cronisti che durante una riunione di maggioranza dedicata al decreto, la Lega ha chiesto che all’interno del provvedimento sia data una risposta al nuovo scandalo che sta colpendo il calcio italiano. Essendo scaduti i termini per i gruppi parlamentari per presentare gli emendamenti, la proposta di modifica in questione verra’ depositata dai relatori, che non hanno limiti di tempo come i gruppi. ”Noi crediamo – ha affermato l’esponente del Carroccio – che questa vicenda non faccia bene allo sport, per questo stiamo pensando ad un emendamento”. Esso porrebbe innanzitutto un tetto alle singole scommesse, nonche’ l’obbligo di segnalare tutte le giocate ai Monopoli dello Stato, che in caso di una quota di scommesse anomala potrebbe sospendere la partita stessa.