Federalismo. La Lega minaccia il voto: “Rivedere le commissioni o staccare la spina”

Roberto Calderoli

Dopo lo stop in commissione in parlamento e il passaggio con la “scorciatoia” del decreto, la Lega alza di nuovo la voce sul federalismo e minaccia il voto. Le prime agenzie a metà pomeriggio battono una frase che poi verrà smentita a metà: ”E’ evidente che alcune difficoltà nelle commissioni parlamentari debbono essere risolte: se si è in condizione di poterlo fare siamo della partita, se siamo di fronte a un’oggettiva impossibilità tanto meglio staccare la spina”.

Così il ministro Roberto Calderoli ai microfoni di Sky Tg24 precisa che “andremo a parlare con il presidente della Repubblica ma non domani per aggiornarlo sul cammino della riforma con Bossi”.

Il ministro leghista della Semplificazione sostiene che, dopo quanto avvenuto con il decreto per il federalismo municipale, ”si deve porre il problema della maggioranza oltre che alla Camera e al Senato anche nelle commissioni, questo è il primo punto da correggere”.

Detto questo, per Calderoli è chiaro che l’obiettivo del federalismo è prioritario rispetto all’ipotesi di voto anticipato: “La Lega da trent’anni insegue il federalismo – ha sostenuto Calderoli – e ragionevolmente in un paio di mesi la riforma del federalismo fiscale avrà un suo quadro generale. Dopo trent’anni di battaglia, e di fronte a due mesi in più per portare a casa il risultato, la spinta di Bossi ad andare avanti è una scelta di buonsenso”.

Circa un’ora dopo il ministro in una nota chiarisce:  ”Staccare la spina? Come accade spesso ultimamente dici fischi e poi trovi scritto fiaschi”.

”La Lega Nord – spiega Calderoli – ha come obiettivo la realizzazione delle riforme e lo stare al Governo rappresenta lo strumento proprio per raggiungere questo obiettivo: le riforme. Il Federalismo fiscale, nonostante i tentativi di utilizzarlo strumentalmente per dare la spallata al Governo ovvero per scavalcare le elezioni in primavera, andrà in porto nel giro di un paio di mesi. Per poter procedere nelle ulteriori riforme, pero’, non e’ sufficiente avere una maggioranza soltanto in Parlamento, ma occorre avere la maggioranza anche nelle commissioni parlamentari permanenti, al di la’ della bicameralina: ottenuta questa maggioranza l’obiettivo e’ il 2013, con una legislatura che sia costituente. Diversamente viene meno l’obiettivo”.

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