Il Fatto: “Un regalo a Caltagirone dal suo ex avvocato, Paola Severino”

ROMA – Un “regalo” a Carlo Cimbri, amministratore delegato Unipol, e a Francesco Gaetano Caltagirone, entrambi condannati per la scalata a Bnl. Un “regalo”  lo definisce il Fatto Quotidiano, ossia una norma approvata e opportunamente modificata dal ministro della Giustizia Paola Severino, ex avvocato di Caltagirone. Carlo Cimbri il 31 ottobre è stato condannato a tre anni e sette mesi per aggiotaggio nella vicenda che riguarda la scalata illegale alla banca Bnl del 2005. Caltagirone, a sua volta, è stato condannato per la stessa vicenda a 3 anni e 6 mesi.

Ma entrambi possono stare tranquilli, grazie al nuovo regolamento sui requisiti di onorabilità di amministratori e alti dirigenti delle compagnie di assicurazioni. Spiega il Fatto: “La legge, pubblicata il 9 gennaio sulla Gazzetta Ufficiale (in vigore dal 24 gennaio) è l’ultimo regalo del ministro dello Sviluppo, Paolo Romani, il quale si è dimesso insieme all’intero governo Berlusconi il giorno dopo la firma, il 12 novembre. Il via libera definitivo alle nuove norme è però arrivato solo qualche giorno dopo grazie al governo Monti. Infatti il decreto di Romani è stato “vistato” anche da Paola Severino, Guardasigilli in carica dal 16 novembre. Severino, come noto, è avvocato di gran fama e tra i suoi principali clienti, ormai da molti anni c’è anche Francesco Gaetano Caltagirone, forse il principale beneficiario delle nuove norme. C’è un conflitto d’interessi, quindi, tra la Severino ministro e la Severino avvocato. Tanto più che il decreto è stato licenziato giusto in tempo per togliere d’imbarazzo il vicepresidente delle Generali. Vediamo le date. Il 31 ottobre viene emessa la sentenza di primo grado per la scalata dei furbetti alla Bnl. E l’11 novembre, neppure due settimane dopo, Romani estrae dal cassetto, dove giacevano ormai da anni, le norme sui requisiti di onorabilità. Di lì a poco arriva anche il visto del nuovo ministro della Giustizia”.

“Il decreto, infatti, fissa una serie di casi in cui gli amministratori di compagnie di assicurazioni perdono il requisito di onorabilità e vanno quindi sospesi dai loro incarichi. Le norme però non sono retroattive. I manager già in carica non hanno quindi nulla da temere, possono concludere il loro mandato senza il rischio di essere sospesi. Alla norma sulla retroattività è stato però aggiunto un altro comma che di fatto inchioda i manager alle loro poltrone. Funziona così: in caso di future condanne i requisiti di onorabilità vengono meno, si legge nel testo ministeriale, soltanto “in relazione a procedimenti avviati” dopo la data di entrata in vigore del regolamento. In altre parole, Caltagirone e Cimbri possono stare tranquilli. Se anche fossero condannati in secondo grado e perfino in via definitiva per l’aggiotaggio nella scalata alla Bnl del 2005, non perderebbero comunque la poltrona”.

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