Camera-show: il dito, il voto, il mal di schiena e il “vaffa”

Comico e patetico teatrino in Aula a Montecitorio: Antonello Iannarilli, deputato del Pdl, accusa un mal di schiena e pretende di votare pur non essendo seduto regolarmente al suo posto. Rosy Bindi, che presiede l’assemblea al posto di Gianfranco Fini,  non ci sta, lo richiama all’ordine e volano parolacce e fischi.

Il tutto è accaduto nel pomeriggio di martedì 8 giugno durante l’esame del testo sula semplificazione della Pubblica amministrazione. Durante le votazioni, la Bindi nota che in un banco la luce della votazione è accesa, ma il relativo deputato, Antonello Iannarilli, di Alatri nel Frusinate,  non è al suo posto.

A quel punto, la vicepresidente della Camera lo invita a sedersi. Ma Iannarilli sbotta: “Ho mal di schiena, non posso stare seduto”. La Bindi non desiste e incalza:  “Stia in piedi al suo posto!”. E Iannarilli sbotta: “Voto con l’impronta, sono io a votare, mi fa male la schiena e non c’é scritto da nessuna parte che devo votare seduto e al mio posto”.

La tensione sale rapidamente e la Bindi gli chiede nuovamente di sedersi, e lo richiama all’ordine. E qui Iannarilli esplode: “Che c… richiami?”, le urla, mentre in Aula volano i fischi. Il deputato chiede più volte di parlare, ma la vicepresidente gli dice di farlo a fine seduta, come prevede il regolamento.

È un altro deputato del Pdl,  Nino Lo Presti, a trovare il sistema per farlo intervenire subito: gli passa accanto e gli suggerisce “parla per richiamo al regolamento…”. Solo così il microfono si apre, e Iannarilli attacca: “Voto col mio dito, dopo l’introduzione delle impronte non posso far votare i miei amici per me. Mi fa male la schiena. perché mi richiama?”.

E Bindi: “La ho richiamata perché si è rivolta alla presidenza in maniera assolutamente inadeguata. Il tutto si chiude tra gli applausi dell’opposizione ed i fischi della maggioranza. A fischiare anche Iannarilli, che si è aiutato con le dita in bocca per un forte fischio “alla pecorara”.

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