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Camera, caos in Aula. La Lega: “Siamo la nuova Resistenza”. Fiano: “I partigiani si rivoltano nella tomba”

ROMA – L’aula della Camera si scalda durante l’esame del dl Covid, dopo che Francesco Forciniti di M5s ha invitato le opposizioni ad essere “responsabili” e a non “strumentalizzare” il dibattito.

Un invito, quello di Forciniti, che invece che placare gli animi li ha surriscaldati.

Tanto che hanno deciso di intervenire a titolo personale tutti i deputati di Lega e Fdi bloccando, di fatto, i lavori parlamentari.

I toni si sono alzati quando Igor Iezzi e Edoardo Ziello della Lega hanno accusato di “fascismo” il governo e hanno detto che rappresenteranno “la nuova Resistenza”.

“I partigiani della mia famiglia – ha replicato Emanuele Fiano – si rivolteranno nella tomba a sentire che i nuovi rappresentanti della resistenza sono quelli che dicono che il 25 aprile non si deve festeggiare. Vergognatevi”.

Alla fine la Camera ha accantonato la riformulazione degli emendamenti sulla parlamentarizzazione dei Dpcm relativi al decreto 19, il cosiddetto decreto Covid o lockdown, ed ha sospeso quindi per oggi l’esame del provvedimento.

Le parole di Occhiuto (Forza Italia).

“Forza Italia non accetta la riformulazione fatta dal governo all’emendamento sulla parlamentarizzazione dei Dpcm. Ma persino la maggioranza si è resa conto di dover intervenire su questo delicatissimo tema, sull’abuso dei Dpcm da parte del presidente del Consiglio.

Questi abusi dovrebbero essere limitati, si dovrebbero usare strumenti costituzionalmente sostenibili”.

Queste le parole, in una nota, di Roberto Occhiuto, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati.

“Anche perché nel nostro ordinamento – prosegue Occhiuto – il premier riceve la fiducia del Parlamento. Due anni fa, quando ci furono le elezioni politiche, i cittadini italiani non sapevano neanche chi fosse Giuseppe Conte, Conte è diventato presidente del Consiglio dopo aver ricevuto la fiducia delle Camere.

Il premier prima di comprimere la libertà degli italiani con un atto monocratico e amministrativo non ha avuto il pudore di passare dal Parlamento e di chiedere quale fosse l’avviso degli eletti. Il governo e il presidente del Consiglio non hanno titolo per ‘concedere’ o ‘consentire’ la libertà agli italiani. Il Parlamento per quanto ci riguarda con gli concede questa libertà”. (Fonti: Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

 

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