La Camera contro i processi: il o la va o la spacca di Berlusconi

ROMA – Più che “di riflessione” è una pausa di sfinimento quella decisa dalla Camera sul processo breve: tutto rimandato, così hanno deciso pressoché all’unanimità i deputati dopo una due giorni di insulti e risse a Montecitorio. Rimando a quella che si annuncia come la settimana decisiva di Berlusconi, il Berlusconi dei processi.

Martedì 5 aprile: si condenseranno sia l’esame del processo breve che la decisione del conflitto d’attribuzione sul processo Ruby. E inevitabilmente sarà scontro, le scene viste in questi giorni solo un prologo. Per quel giorno l’Aula è chiamata  votare il processo breve con la norma contestatissima della prescrizione breve e  proprio su questo punto si giocano tre processi. Senza la prescizione breve si fanno, con la prescrizione breve svaniscono. Deputati e ministri di centrodestra saranno presenti in massa,  l’opposizione farà barricata, forse non solo metaforica.

La norma però deve passare e in fretta per bloccare il processo Mills, quello più a rischio dati i tempi: con la nuova legge potrebbe “scadere” già in autunno, impossibile per quella data avere una sentenza. La norma può dare una mano anche per i procedimenti Mediatrade e Mediaset, ma lì i tempi sono un pochino più lunghi. Impossibile sperare nella prescrizione breve, invece, per il processo Ruby, che a conti fatti si estinguerebbe non prima del 2025. E per ovviare a questo macigno sul percorso del Cavaliere ecco che è in arrivo la carta del conflitto d’attribuzione.

Anche in questo caso, basta aspettare  il 5 aprile. Per quel giorno tutti i 630 deputati sono chiamati a esprimersi: chi deve processare il premier, il tribunale dei ministri o quello di Milano? Per sciogliere questo nodo è necessario passare la questione alla Corte Costituzionale, che in tempi non proprio brevi si esprimerà. Nel frattempo, fa sapere il tribunale di Milano, il processo andrà avanti. Se alla fine il reato dovesse essere riconosciuto come ministeriale, allora la Camera dovrebbe concedere l’autorizzazione a procedere e con ogni probabilità non lo farà, mettendo la parola fine su tutto il processo.

E nella settimana più calda è attesa anche la prima udienza del processo Ruby: si inizia il 6 aprile con una parata di Olgettine, Vip e politici. Un punto a favore di Berlusconi c’è già, la sfilata sarà a porte chiuse, niente telecamere a filmare quello che altrimenti sarebbe stato un evento mediatico planetario, con gli inviati delle principali testate mondiali interessate al caso del primo presidente del Consiglio sotto processo per prostituzione minorile. Ma se tutto fila liscio Berlusconi può star tranquillo: a Roma si lavora per salvarlo dalle “trappole” dei magistrati di Milano.

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