Clamoroso a Montecitorio: i deputati si levano 1300 euro al mese

Pubblicato il 30 Gennaio 2012 - 19:22 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Clamoroso a Montecitorio. Dopo mesi e mesi di dibattiti sui vitalizi dei parlamentari, alla fine l’hanno fatto: si sono tagliati gli stipendi. L’ufficio di presidenza della Camera ha infatti deciso di ridurre lo stipendio dei 630 deputati “di 1.300 euro lordi”, circa 700 euro netti. Lo ha annunciato il vicepresidente della Camera, Rocco Buttiglione, al termine della riunione durata più di due ore. Il provvedimento, ha spiegato l’esponente dell’Udc, sarà “immediatamente esecutivo e non subirà cambiamenti anche «dopo la riunione di martedì in Senato”. Idv e Lega Nord, ha chiosato Buttiglione, sono state in disaccordo “sulla fine dei vitalizi e il nuovo sistema pensionistico”.

L’ufficio di presidenza della Camera ha anche deciso che verrà tagliata del 10 per cento l’indennità di carica. Si tratta di quelle indennità percepite da «figure apicali», come il presidente della Camera, i vicepresidenti, i questori e i presidenti di commissione.

Buttiglione ha aggiunto che è stato inoltre stabilito che per i vitalizi si passa al sistema contributivo, che varrà anche per i dipendenti. E, curiosità, il presidente della Camera Gianfranco Fini, lo scrive su Twitter: “Vitalizi deputati e dipendenti Camera: si passa al contributivo. Come tutti i cittadini”.

Una proposta di legge per disciplinate la figura del collaboratore parlamentare. L’Ufficio di Presidenza della Camera si è impegnato a predisporre i deputati questori per arrivare ad un provvedimento da approvare nel corso dell’attuale legislatura in modo da poter essere applicato a partire dal prossimo mandato parlamentare.

“I parlamentari potranno disporre per il 50% del trattamento forfettario e per il restante 50% si dovrà documentare come spende il denaro – ha detto Buttiglione -: o assumendo un collaboratore (attenendosi però a delle regole che verranno stabilite) oppure pagando convegni e l’attvità politica rendendo conto nel dettaglio le spese che sostiene. Questa è una soluzione provvisoria – ha proseguito Buttiglione – perché contiamo di approvare una legge con cui si potrà definire lo statuto del collaboratore parlamentare”. “C’è il disegno di dire che nel momento in cui si chiedono sacrifici al Paese, chi ha posizioni apicali, se vuole essere credibile, deve essere il primo a farli”, ha concluso Buttiglione.