Camorra: figlia e compagna del boss detenuto dirigevano il clan

Salvatore Amato

Avevano preso in mano le redini del clan, dopo l’arresto del boss Salvatore Amato, Rosa, 32 anni, sua figlia, ed Emilia Maio, di 47, la compagna, entrambe destinatarie giovedì mattina di un decreto di fermo emesso dalla Dda di Napoli, perché accusate, tra l’altro, di associazione per delinquere di tipo camorristico.

Dopo l’arresto dell’uomo, la Amato e la Maio, secondo le risultanze delle indagini dei carabinieri di S.Maria Capua Vetere, hanno guidato l’organizzazione criminale ricevendo disposizioni dal capoclan, nel corso dei colloqui in carcere. In particolare si sono occupate delle estorsioni e dei prestiti a tassi usurari.

L’emissione del decreto di fermo d’urgenza della Dda costituisce il prosieguo di un’operazione che nel luglio dello scorso anno disarticolò la cosca capeggiata da Antonio e Salvatore Amato, nell’ambito dell’operazione ‘Scala Reale’. Il clan che aveva seminato il terrore tra numerosi commercianti costretti ad installare nei propri esercizi commerciali dei videopoker, era legato ai Mazzacane, la potente organizzazione di Marcianise, ancora operante tra Marcianise, Caserta e comuni limitrofi.

Nell’ottobre scorso gli stessi carabinieri sequestrarono, in esecuzione di un decreto della Dda di Napoli, alla compagna ed alla figlia di Salvatore Amato, conti correnti bancari, titoli di credito e polizze assicurative per un valore complessivo di euro 722.000, ritenuti provento, secondo gli investigatori, di attività usuraie, estorsioni e imposizione, con metodi violenti di videopoker illegali. Nell’occasione furono anche sequestrati due libretti postali per oltre 93 mila euro intestati ad altri familiari di Salvatore Amato capo-clan.

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