Camusso: “Ok su articolo 18, male su crescita e precariato”

ROMA – ''Bene sull'articolo 18, ancora male su precariato e crescita''. Questa l'analisi di Susanna Camusso sul ddl lavoro. Intervistata da Repubblica, Stampa e Unita', la leader della Cgil conferma lo sciopero del 13 aprile sulle pensioni e spiega che ''l'agitazione continua, sia per le preoccupazioni che abbiamo rispetto all'iter parlamentare, sia per quello che manca, come la crescita''.

Il governo e' stato ''costretto a un passo indietro'' sui licenziamenti grazie alla mobilitazione del paese'', afferma Camusso, ma ''c'e' una forte distanza tra annunci e misure''.

Il ''vero dissenso'' con l'esecutivo Monti e' sulla crescita. ''Il governo, sbagliando, pensa che basti mettere in ordine pensioni e mercato del lavoro, ridurre e tagliare welfare e spese sociali per determinare la crescita. Mentre noi pensiamo esattamente l'opposto'', sottolinea la leader sindacale.

Altra questione e' il precariato, dove ''c'e' un abisso tra le aspettative e le decisioni concrete''. Le tipologie di contratti atipici ''sono rimaste sostanzialmente tutte'', dichiara Camusso, secondo cui e' ''particolarmente grave che sia stato detto che i giovani sarebbero stati al centro della riforma e invece sono stati solo usati, come sulle pensioni''.

Punti critici sono anche gli ammortizzatori sociali, dove ''l'universita' dichiarata proprio non esiste malgrado si pretendano piu' soldi'', e i co.co.pro, perche' ''l'aumento dei contributi non ha garanzie di non essere scaricato sui lavoratori''. Inoltre, aggiunge, ''ci ha colpito negativamente la questione dell'associazione in partecipazione''.

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